Il volto plurale che la società civile italiana sta assumendo è parte integrante di un
processo di cambiamento in atto che
chiama tutti a partecipare.
Nelle scuole, nei paesi, nelle parrocchie il
numero delle esperienze religiose possibili
aumenta con l’aumentare delle differenti
provenienze e non sempre si è pronti per un confronto-incontro sereno e libero da
pregiudizi e semplificazioni banali.
E’ più difficile, ma più importante, allenare
con pazienza l’ascolto, l’attesa, il dialogo,
con responsabilità e discernimento verso la
dimensione religiosa.
Non si può e non si deve restare al livello
della superficialità e dei luoghi comuni.
Occorre mettere in gioco la propria
disponibilità ad educarci al confronto con
gli orizzonti degli altri, imparando nuovi
alfabeti culturali, religiosi, esperienziali.
L’obiettivo di questo e dei prossimi incontri
tra religioni diverse è quello di educare al dialogo
interreligioso attraverso l’ascolto attento, le
domande poste, le riflessioni sollecitate ai
relatori, portatori ciascuno della propria
esperienza di dialogo interreligioso.
Per il bene Comune
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