SOStieni il bene comune

martedì 30 settembre 2008

MANIFESTAZIONE 4 OTTOBRE A VADO LIGURE


Ricevo e inoltro.

Il progetto della piattaforma Maersk recentemente approvato - dopo una consultazione popolare che ha dato esito negativo - a Vado Ligure tra infinite e aspre polemiche, ha messo ancora una volta a nudo la debolezza del sistema democratico rappresentativo nel suo antagonismo irriducibile (vero o supposto) con un sistema di scelte fondato anche a livello amministrativo su forme di democrazia diretta, vexata quaestio esplosa in Italia negli anni Sessanta (più o meno) del secolo scorso e mai veramente risolta? Non è semplice rispondere, anche perché nel savonese la questione, che pure più volte è emersa nei fatti, continua a rimanere sullo sfondo di molti contenziosi tra cittadini e amministratori e quasi mai viene pubblicamente discussa apertis verbis, sempre esorcizzata nonostante un vistoso malessere diffuso (non solo a Vado Ligure, va da sé).
Sia come sia di ciò, proprio a Vado Ligure sabato 4 ottobre in Piazza Cavour, dalle 10 alle 18, si terranno una manifestazione e un convegno dal titolo “Dai diritti dei cittadini ai doveri degli amministratori” che in un modo o nell’altro ruotano intorno a questo tema, intrecciando un conflitto locale con aspetti di carattere più generale. “Comitati, Associazioni, Movimenti, Liste Civiche con questo incontro pubblico vogliono favorire la conoscenza reciproca, consolidare i processi di rete, progettare i prossimi incontri di coordinamento e promuovere un nuovo modo di fare politica”, spiegano gli organizzatori in un volantino siglato dai gruppi di minoranza (Amare Vado, Le Firme, Gruppo Mito e Vivere vado) che continuano la loro battaglia contro le scelte dell’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Giacobbe, paradossalmente - si fa per dire - puntellata da quello che fu il suo antagonista alle elezioni, cioè Pietro Bovero.
Come sempre caustico il blog “Uomini Liberi - politica savonese online” nel dare annuncio anch’esso della manifestazione: “Mentre il ‘palazzo’ se ne infischia della ‘piazza’ perché tifa per i palazzinari - si legge in una breve glossa anonima del blog -, per le opere inutili e le merci contraffatte e velenose, i veri cultori dello ‘sviluppo sostenibile’ fanno quel che possono per offrire ai cittadini una informazione non contraffatta”. Eccesso di polemica per amore della provocazione? Può essere; e tuttavia è pur sempre la voce di un non trascurabile e per nulla marginale malumore diffuso a Savona e provincia.
Questo il programma della manifestazione/convegno “Dai diritti dei cittadini ai doveri degli amministratori” di sabato a Vado Ligure:
ore 8-10 Allestimento punti informativi in Piazza Cavour; ore 10 RELAZIONI: “Il dovere di difendere il territorio da speculazione e cemento”, Marco Preve (giornalista de “La Repubblica” e coautore con Ferruccio Sansa del libro inchiesta “Il partito del cemento”); “Il dovere di far partecipare i cittadini alle scelte strategiche”, Gerardo Marletto (docente presso la Facoltà di Economia dell’Università di Sassari); “Il dovere di revocare le decisioni non condivise”, Roberto Faure (avvocato, aderente all’associazione Città Aperta); “Il dovere di tutelare la salute dei cittadini”, Ugo Trucco (Presidente provinciale a Savona dell’ordine dei medici).
Ore 13 pausa pranzo (apriranno e chiuderanno la mattinata Franca Guelfi di Vivere Vado e Corrado Calcagno in rappresentanza dei gruppi vadesi di opposizione all’attuale amministrazione Giacobbe). Alle ore 15 previsti gli interventi delle associazioni. Chiusura dei lavori prevista per le 18.

sabato 27 settembre 2008

MANIFESTAZIONE 27 SETTEMBRE
















I cittadini di Genova hanno fatto sentire la propria voce, per difendere l'unico parco urbano del centro; per contrastare la politica dissennata dei nostri amministratori che antepongono sempre il traffico privato alla qualità della vita di tutti. Chiediamo al Sindaco e al Comune di revocare la concessione per la costruzione del parcheggio all' Acquasola Per il bene comune

venerdì 26 settembre 2008

Manifestazione per l'Acquasola



SCHERZANDO E BURLANDO,

da PERICU-MERELLA a VINCENZI-PISSARELIO

L'APPALTO È SEMPRE QUELLO.
Come riferito dalla obbediente stampa cittadina, il Comune di Genova si accinge a consegnare
il parco dell'ACQUASOLA agli speculatori edili,
per farne un pareheggio-mostro che attirerà altre migliaia di automobili nel centro cittadino. Il Comune di Genova, obbediente agli interessi del partito degli affari continua nell'opera di svendita del bene pubblico. La "riqualificazione" del parco è una menzogna. Tutto questo invece produrrà:
_ inagibilità del parco a tempo indeterminato (anni);
_ sradicamento definitivo degli alberi secolari;;
_ diminuzione della superficie frubile a parco;
_ scempio di uno spazio - simbolo della città.


Il Comitato dell'Acquasola, dopo aver resistito per 4 anni alle ruspe dei pescecani, non intende certo arrendersi adesso e siamo pronti ad intervenire per fermare le ruspe. Il TAR, su ricorso del Comitato, ha sospeso i lavori; il 23 ottobre verrà presa la decisione sulla costruzione del parcheggio. Ora è necessario che tutti i cittadini di Genova facciano sentire la propria voce, insieme a noi, per difendere l'unico parco urbano del centro; per contrastare la politica dissennata dei nostri amministratori che antepongono sempre il traffico privato alla qualità della vita di tutti. Chiediamo al Sindaco e al Comune di revocare la concessione per la costruzione del parcheggio alPAcquasola.
Sabato 27 settembre MANIFESTAZIONE
contro la speculazione edilizia
ore 17.00 P. De Ferrari

mercoledì 24 settembre 2008

PANDORA


Pandora, il format di informazione indipendente finanziato dai cittadini, verrà presentato a Genova giovedì 25 (ore 21) presso il Circolo Arci "Zenzero", Via Giovanni Torti 35.
Nell’occasione verrà trasmesso il promo (35 minuti). Sarà presente il direttore Udo Gumpel.
Inoltre alle 18.30, sempre presso la stessa sala, è prevista una riunione esclusivamente riservata a giornalisti e video maker. Anche in questa occasione sarà presente il direttore Gumpel.

http://www.pandoratv.it/

lunedì 22 settembre 2008

Raccogliamo firme per il nucleare



COMUNICATO STAMPA
LISTA CIVICA NAZIONALE
“PER IL BENE COMUNE”
FERRARA, 20 SETTEMBRE 2008

La Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune” rende noto che
giovedì 25 settembre p.v., alle ore 15, presso la sede di Piazzale della
Stazione 15, a Ferrara, verrà ufficialmente presentata l’iniziativa
rivolta alla raccolta delle firme per dire no al nucleare.
La conferenza stampa tradizionale, che vedrà la partecipazione del
prof. Michele Boato e dell’ex senatore Fernando Rossi,è rivolta alla
partecipazione di tutti gli operatori dell'informazione (tv, radio,
stampa, web), ma per la prima volta per facilitare il lavoro dei
giornalisti,non sarà necessario recarsi a Ferrara in quanto i lavori
potranno essere seguiti attraverso la web tv ufficiale di PBC
all'indirizzo www.mogulus.com/perilbenecomune. In linea con lo
spirito democratico e di partecipazione che da sempre
contraddistingue ogni iniziativa della Lista, sarà possibile porre
domande ai due relatori telefonicamente, chiamando lo 0532-52148, o
per posta elettronica attraverso l’indirizzo info@perilbenecomune.net.
Ulteriori informazioni verranno diffuse nei prossimi giorni sul sito
ufficiale www.perilbenecomune.net
Ufficio Stampa PBC
Lista civica nazionale di Per il Bene Comune – piazzale della Stazione, 15 - Ferrara 44100 – Tel. Fax 0532 52148

sabato 20 settembre 2008

SISSIZIO


Cos'è il Sissizio:

"4.000 anni fa re Italo divenne re dell'Enotria e da lui prese la denominazione di Italia. Convertì il suo popolo, originariamente nomade, dalla pastorizia all'agricoltura, e diede origine alla civiltà sissiziale: in quella repubblica perfetta il processo educativo era connesso alle attitudini individuali e c'era la necessità di annullare ogni interesse privato che si potesse anteporre a quello comunitario. La vita in comune era favorita dal sissizio che produceva una forma di compartecipazione etica perché orientata verso la saggezza e la felicità".


Alle 20.00 di Domenica 21 settembre, nella Loggia della Mercanzia di Genova, Piazza Banchi , con il Sissizio, la cena in comune, si conclude "la settimana alla loggia".

In questa settimana si è discusso di rifiuti, città, porto e lavoratori portuali nel contesto euro-mediterraneo, in trasformazione, scuola e maestro unico, tagli al personale e precariato, tempo-scuola a rischio, integrazione scolastica, ruolo Enti Locali, acquasola, villa Rosa e deturpazione ambientale, immigrati e organizzazione gruppi d'acquisto biologici, etc. etc.

Il programma completo è sul calendario del nostro Blog PBC Liguria. Consultalo.


Solo condividendo e compartecipando esperienze alternative all'attuale sistema unico consumistico riusciamo a costruire una alternativa reale ed una democrazia partecipata.

Partecipiamo. Non addormentiamoci, con la tv accesa...


pino parisi


giovedì 18 settembre 2008

Messaggio dalla Casa della Legalità


Messaggio diffuso dalla Casa della Legalità:

In una democrazia chi governa risponde alle domande dei cittadini. E' un suo preciso dovere. In Italia no e nella teatralità che ci offre la politica qualcuno ci casca e pensa che tra gli "eletti" nei Palazzi, ci siano differenze, quando invece tutti i partiti lottizzano ogni settore della vita pubblica, dai comitati di gestione delle civiche biblioteche alle Asl, dai Cda delle società partecipate agli Enti come anche i Parchi. L'esempio che offre la Liguria è emblematico e dimostra platealmente quanto sia trasversale l'accordo per occupare e spartirsi il bene pubblico...Adesso veniamo a sapere che i partiti stanno discutendo i programmi e i candidati per le prossime elezioni regionali. Ma a noi, ai cittadini, agli elettori chi ci interpella? Chi risponde alle domande sollevate dal libro-inchiesta il "Partito del Cemento"? Nessuno. Silenzio. Abbiamo quindi il dovere di fare noi delle domande e il diritto di avere risposta. Insieme possiamo far sentire la nostra voce e rompere il muro di gomma.Il libro-inchiesta il "Partito del cemento" di Marco Preve e Ferruccio Sansa descrive circostanze che in qualsiasi altro paese avrebbero suscitato un terremoto politico. In Liguria invece c'è un silenzio totale che ricorda l'omertà. Un muro di gomma che fa pensare ad altre regioni del nostro Paese.Preve e Sansa parlano di Maestrale - l'associazione politico personale di Claudio Burlando - descrivendo un'impressionante rete di potere. Raccontano che nell'associazione di Burlando siedono i direttori sanitari nominati dall'ente pubblico Regione, ma nessuno si sente in dovere di dare qualche spiegazione. Non solo: tra i membri di Maestrale ci sono i rappresentanti dei grandi costruttori liguri, insieme con gli architetti che disegnano i loro progetti e con i funzionari pubblici che devono approvarli. Ci sono tutti gli "attori" del Porto di Genova e tra essi buona parte degli indagati nell'inchiesta della Procura. Ma che cosa risponde Burlando a questa osservazione? Silenzio.Di più: Sansa e Preve raccontano che tra i documenti sequestrati dai magistrati che si occupano del grande crac Festival ci sono i registri dei pagamenti effettuati dall'armatore Poulides. Tra i nomi delle persone che ricevono denaro ce ne sono tre che colpiscono: Burlando C. (un omonimo del presidente della Regione?), Lazzari F. (che ricorda quel Lazzarini Franco, imprenditore amico fraterno di Burlando che gli aveva prestato l'auto del famoso contromano) e una certa Bisio Marisa (che si chiama proprio come la madre di Lazzarini). Possibile che si tratti di una tripla omonimia? Forse, ma Burlando deve dare una spiegazione esauriente. Invece... Silenzio.Non basta. Preve e Sansa raccontano come nel Ponente ligure Claudio Scajola la faccia da padrone. Ricordano come i parenti del ministro popolino i consigli di amministrazione delle principali banche. Ma come spiega Scajola l'impressionante diffusione di suoi amici e parenti seduti ai posti di potere della nostra regione? Con il silenzio.Ancora: il Partito del Cemento ricorda le amicizie scomode di Luigi Grillo, senatore della Pdl e assiduo frequentatore di Gianpiero Fiorani. Il libro descrive il ruolo di primo piano di Grillo nel mondo bancario ligure. Una storia che meriterebbe interrogazioni parlamentari del centrosinistra e spiegazioni del centrodestra. Invece da entrambe le parti... Silenzio.Ci sono infine i gli "ambientalisti" ed i diessini. I giornalisti raccontano di una cerimonia in cui si inaugurava un cantiere della famiglia Mamone (dal 2002 indicata dalla DIA quale appartenente alla 'ndrangheta) coinvolta in inchieste per corruzione, voto di scambio politico-mafioso e destinataria di tanti appalti pubblici. A quella "cerimonia" le fotografie mostrano il leader storico dei verdi, divenuto responsabile nazionale ambiente della Margherita, Romolo Benvenuto, ed esponenti dei DS liguri, tra cui l'avvocato Massimo Casagrande, recentemente arrestato per la Tangentopoli genovese e Piero Piccolo, uomo di fiducia di Claudio Burlando. E come rispondono i politici interessati? Silenzio.Mettiamogli il fiato sul collo, mandiamo tutti questo messaggio a:




Claudio Scajola scajola_c@camera.


mercoledì 17 settembre 2008

329 esima ora in silenzio per la pace...e non solo


Mercoledì 17 settembre 2008


PACE, SICUREZZA, GIUSTIZIA.....*
Mentre in Italia i problemi dei meno abbienti si aggravano a causa dell´aumento dei prezzi dei generi di prima necessità - generi di sopravvivenza - il nostro governo trova le risorse per far partecipare i soldati italiani ad una guerra di occupazione.* Stragi di civili a parte, le truppe di occupazione in Afghanistannon ottengono "grandi" successi militari: al di fuori della capitaleKabul continuano a spadroneggiare i signori della guerra.
NONOSTANTE CIO´ IL NOSTRO GOVERNO DICHIARA LA PROPRIA DISPONIBILITA´ AD INVIARE SOLDATI ITALIANI IN ALTRE PARTI DEL MONDO.*
Altri soldati vengono inviati a "garantire la sicurezza" innumerose città, con un´operazione che ai più ottimisti appare di pura facciata, e ad altri una pericolosa militarizzazione della vita quotidiana: militari armati fanno parte sempre più del paesaggio che si è abituati a vedere quotidianamente.*Siamo a conoscenza della crisi mondiale che influisce sull´aumento quotidiano del costo della vita. Ma constatiamo che il governo italiano non mette in atto alcuna iniziativa, se non l´umiliante "tessera della povertà" per aiutare davvero chi è in difficoltà. Non pensa minimamente alla possibilità di aumentare pensioni e salari; né di diminuire prezzi e tariffe.
I fondi destinati agli enti locali per far fronte alle spese sociali(vedi precedente post) sono più che dimezzati.
*Scrive Loris Campetti :
L´Italia ha una classe dirigente ipocrita e miope. Chi governa l´economia e la politica ci assorda con grida di dolore per la mancanza di sicurezza. Nel suo nome si sono militarizzate le città.....I sindaci si fanno sceriffi per difendere, ai semafori e nei cassonetti, i "diritti democratici" di una popolazione spinta a vivere in una torre d´avorio, sotto la minaccia di corpi estranei: rom, immigrati, poveracci...Si vuole difendere il benessere assediato dalla povertà spacciata come criminalità....La sicurezza sociale, cioè della persona, il diritto per milioni di giovani di costruirsi un futuro o dei più anziani di non essere costretti a farsi multare mentre infilano mani e testa nei cassonetti, non ha voce e sempre meno sponsor. L´Italia è il paese europeo con più addetti alle forze dell´ordine in rapporto al numero dei reati, che invece è inferiore o in linea con gli altri paesi dell´Unione. Ma è anche il paese in cui si muore di più sul lavoro, o sulle strade"

domenica 14 settembre 2008

APRIAMO UN CANTIERE


APRIAMO UN CANTIERE
di Pino Parisi


Abbiamo visto a livello nazionale con la legge finanziaria e con i recenti provvedimenti governativi quali sono le linee guida del governo di Centro Destra: Grandi opere e Centrali nucleari, politica securitaria e riduzione dei diritti sociali, attacco alla scuola-pubblica e privatizzazioni dei servizi pubblici locali. Queste direzioni, visto anche l’atteggiamento” politico del governo, secondo noi, portano a dei rischi concreti: l'accentuazione dell'impoverimento e delle diseguaglianze sociali, la deriva compassionevole del welfare, la privatizzazione dei beni e dei servizi pubblici, la cancellazione di importanti diritti civili, la crescita di atteggiamenti xenofobi e razzisti, la devastazione del territorio, senza contare la ripresa di una politica estera e militare aggressiva.
A livello cittadino e regionale, nonostante il fatto che al timone ci sia il Centro Sinistra, abbiamo più o meno gli stessi problemi:
Sul fronte ambientale la Sindaco dichiara che non esiste opzione zero per Scarpino (tradotto: qualcosa dobbiamo pur fare, e cosa se non un Inceneritore?). Nessuna opzione zero neanche per la Gronda (cosa alquanto strana: nonostante decenni di discorsi e polemiche non esiste neanche uno studio di fattibilità!).
Sul fronte sicurezza si insegue il governo, con il Ministro Carfagna e i suoi decreti contro la prostituzione, allontanando dalla centrale Via della Maddalena le prostitute per una questione di “degrado” urbano, senza tenere conto della complessità del problema. Il racket farà un’indagine di mercato e si attrezzerà. Tratterà e sfrutterà le donne ugualmente. Le sposterà dove i clienti non rischieranno multe salate o addirittura il carcere. Sapremo ma non vedremo, un po’ come mettere la polvere sotto il tappeto.
Sul fronte sociale è una catastrofe. Da una parte i trasferimenti centrali sono notevolmente diminuiti, la spesa sociale non è certo tra le priorità di questo governo, vedi sopra. Dall’altra il Comune di Genova si trova con le casse vuote dopo aver sperperato quattrini per diventare “la vetrina” del mediterraneo. E adesso? Se sei benestante no problem. Ma se appartieni alle cosiddette fasce deboli ed hai bisogno di aiuto i distretti sociali non hanno più mezzi, non potranno più fornire sussidi, pagare bollette, fornire ore di servizio di cooperativa sociale, inserire in strutture day hospital o residenziali anziani, malati psichici, servizi educativi a minori. I lavoratori delle cooperative sociali vivono questo momento con grande ansia e paura per il futuro.
Sul fronte scuola lasciamo perdere. Lo scandalo di “Mensopoli” ha rischiato (oltre a quasi far cadere la giunta) di far slittare l’inizio delle mense scolastiche a stagione inoltrata…e per il 2009 è ancora tutto da vedere.

Per il bene comune propone l’avvio di un cantiere di discussione e di impegno per affrontare questi problemi.

giovedì 11 settembre 2008

Notte Bianca o Grigio Topo? Per il Bene Comune prende posizione


13 Settembre: Grillo o Caparezza?
Per il Bene Comune invita a riflettere e chiede:
meno sprechi al Comune e più coerenza a Beppe Grillo

Lettera Aperta

Il comune di Genova promuove la Notte Bianca il 13 Settembre: negozi aperti, stand e tanta musica: Caparezza, Max Pezzali, Fabri Fibra, musica classica al Carlo Felice…costo un milione e 343 mila euro interamente (pare, ma verificheremo) coperto dagli sponsor.

Noi di PBC auguriamo buon divertimento ai partecipanti invitando però tutti ad una semplice riflessione: con questi soldi (anzi molto meno) il Comune avrebbe potuto far fronte all’emergenza sociale che stiamo vivendo (anche se pochi ne parlano): servizi sociali immobilizzati dalle ormai inesistenti risorse economiche per sussidi alle fasce più deboli, inserimenti in strutture residenziali o presidii di riabilitazione per minori, anziani, psichici, inoltre sostegni per persone diversamente abili, aiuti ai senza fissa dimora, e la lista potrebbe continuare….

Da palazzo Tursi potrebbero obiettare: gli sponsor non coprirebbero mai questo genere di spese e l’emergenza, che diventerà tragedia nel 2009, quando gli effetti dell’eliminazione dell’Ici saranno ancora più visibili, (soprattutto per chi lavora nelle cooperative del settore sociale) è dovuta alla precedente giunta Pericu che ha “ipotecato” i prossimi anni per far fronte alle spese del G8 2001 e di Genova capitale della cultura 2004…come a dire: noi non c’entriamo!

Siamo convinti però che con un po’ di impegno i soldi si trovano, cominciando magari ad eliminare gli sprechi (come ad esempio le famose consulenze esterne: possibile che con tutti i dipendenti comunali che ci sono, e con le loro competenze specifiche in ogni settore, abbiamo bisogno di professionisti esterni? La lista degli sprechi sarebbe ancora lunga….)
Noi vogliamo festeggiare quando possono farlo tutti, soprattutto le fasce più deboli.

Discorso diverso per la Notte Grigia organizzata dal Consorzio Pianacci e dai Meet Up genovesi di Grillo sulle alture del ponente Genovese. Interamente autofinanziata e le eventuali raccolte durante la serata andranno a favore delle religiose di Santa Maria di Calcutta e del Centro d'Ascolto del Cep di Prà.
L’evento è chiaramente in contrapposizione alla notte Bianca cittadina con Beppe Grillo e Marco Travaglio (ospiti d’eccezione) che metteranno in luce le disattenzioni della politica verso il ponente genovese: "La scelta dei luoghi della periferia da parte di Grillo - spiegano gli organizzatori - vuole portare l’attenzione sull’atteggiamento che le istituzioni dedicano alle periferie considerate come immensi ammortizzatori sociali urbanistici più che come cintura verde e di comunità locali intorno alla città.” Tra gli altri argomenti in agenda: qualità della vita, benessere e socialità…

Buoni propositi. Argomenti che il movimento Per il Bene Comune ha nel suo Dna. Chiediamo però un atteggiamento più coerente a Beppe Grillo ed ai suoi sostenitori: non si può parlare di attenzione all’ambiente e di qualità della vita senza affrontare il discorso Inceneritori (leggi Scarpino) ed ancora più chiaramente: non si può più o meno apertamente appoggiare alle elezioni politiche una lista come Italia dei Valori di Di Pietro che in più di una circostanza (soprattutto in Liguria)si è dichiarata a favore degli Inceneritori. Abbiamo dimenticato il lavoro fatto in tutta Italia con il Dott. Montanari per rendere noti a tutti gli effetti nocivi delle nano particelle emesse da questi impianti?

mercoledì 10 settembre 2008

Cara Gelmini ti scrivo...lettera di una professoressa


Gentile Ministro Gelmini,

in riferimento all'articolo su Repubblica del 5.09.09,

In tre anni taglierò 87.000 cattedre, la scuola è ormai al collasso e di quello in data odierna, sempre su Repubblica Mi dispiace per i 200 mila precari ma il loro futuro non dipende da me vorrei puntualizzare quanto segue:Sono precaria da ormai 18 anni, e ho superato i 50 anni; per quello che può valere (a quanto pare meno di zero) ho conseguito una laurea, due abilitazioni, vinto un concorso ordinario, fatto corsi di formazione, ciò nonostante rientro perfettamente nella tipologia alla quale Lei rivolge l'invito, senza mezzi termini, di cercarsi un altro lavoro, perché nella scuola "l'ultimo treno è partito con le 25.000 assunzioni" dell'estate passata tra l'altro autorizzate dal precedente ministro, Giuseppe Fioroni.Mi permetto di dubitare circa il fatto che tutta l'opinione pubblica sia con Lei come continua a dire in varie dichiarazioni alla stampa "L´opinione pubblica è con me, la politica irresponsabile del passato ha rubato il futuro ai giovani della mia generazione, ma sui cittadini italiani del 2020 non si deve scherzare. Il loro destino non può essere oggetto di bassa speculazione politica", una politica che continua tuttavia a rubare il futuro di centinaia di migliaia di lavoratori e famiglie legate al comparto scuola.E mi permetta, bel modo di preparare il futuro dei nuovi cittadini, riducendo le ore di insegnamento e tagliando risorse; il budget del Suo ministero "viene mangiato dagli stipendi dei docenti" non è che forse sarebbe necessario investire? Chiedere un budget maggiore? Molti edifici scolastici sono fatiscenti, ai docenti si chiede di portare avanti progetti, attivarsi nei corsi di recupero, trovare strategie per evitare la dispersione scolastica, tutto questo senza nuovi investimenti, anzi riducendo il personale, a volte si ha come l'impressione che Lei venga da un altro pianeta.Dalle sue interviste e dal suo operato di questi ultimi mesi si evince che, ovviamente, nuovamente, il Ministero della Pubblica Istruzione è stato affidato a qualcuno che sa di scuola solo quello che ricorda dalla sua esperienza personale dietro i banchi o che desume dal "sentito dire" o da quanto legge sui giornali.Ha mai provato a gestire una classe di 31 adolescenti? Ha sperimentato cosa significa essere assunta e licenziata per anni di fila, essere costretta a cambiare posto di lavoro, colleghi, alunni ogni anno, per poi sentirsi dire appunto "hai perso il treno", per un soffio, ma l'hai perso?".Lei parla di merito, di valutazione dei docenti e di qualità della scuola. Niente da eccepire, nessuno di noi teme di essere valutato, del resto lo siamo ogni giorno, dagli studenti, dalle famiglie e soprattutto dai media che sembrano fare a gara per dimostrare quanto siamo fannulloni. Ovvio solo le cose negative fanno notizia, così gira il mondo!È chiaro che anche la qualità della scuola, che ogni Ministro promette ad ogni cambio di governo, si limiterà, come al solito, a belle parole perché l'unico modo, del resto il più facile, che anche Lei propone per dare qualità alla scuola si basa sui tagli, necessari per migliorare lo stipendio da lei definito "misero" dei docenti meritevoli (tra i quali ovviamente non sono contemplati i precari, forse che precario significa anche non meritevole o non preparato?).Mi chiedo comunque come possa essere di qualità una scuola che, oltre a tagliare il numero dei docenti, autorizza classi di 31 alunni (quando spesso le aule obsolete riescono a contenerne a malapena 22), propone la riduzione delle ore di lezione e di conseguenza dell'offerta formativa e che, infine, permette che ogni anno vengano assunte e licenziate migliaia di persone.Dimenticavo: il tutto a vantaggio delle scuole paritarie che, oltre ad incassare notevoli rate dalle famiglie, possono formare classi di pochi alunni e regalare diplomi.Evviva la scuola di qualità!Di sicuro non credo che i precari si aspettassero davvero di essere immessi in ruolo tutti in questa tornata di assunzioni ovviamente, precario non è neppure sinonimo di ingenuo, ma sicuramente non si aspettavano questa sua "strategia" operativa: eliminarli, invitandoli a cercarsi un altro lavoro. Soprattutto il suo invito tra l'altro era indirizzato proprio ai precari storici cioè a quelli che hanno anche 50 anni e anche 20 anni di lavoro nella scuola pubblica. E Lei sicuramente dimostra di non porsi nessun problema etico o morale, nel dire a persone che lo Stato, che lei rappresenta, ha "usato" per anni, a suo comodo: "non mi servite più" . È vero, afferma di non voler licenziare nessuno, ma solo perché è impossibile licenziare un dipendente pubblico di ruolo se non per gravi e comprovati motivi.E di nuovo una strategia innovativa: non verranno sostituiti i docenti che andranno in pensione!Mi chiedo comunque se Lei abbia già visto con la sfera di cristallo, quanti ne andranno alle primarie e quanti nelle medie inferiori e superiori, ma anche se così non fosse, avrà sicuramente studiato in piano di riciclo del personale, che le permetterà di spostare docenti del primo ciclo sul secondo e viceversa, sempre nella prospettiva di una scuola di qualità.Trovo inoltre vergognoso, che un Ministro di una repubblica considerata democratica, si permetta di dare pubblicamente solo giudizi negativi sui docenti della scuola che rappresenta la cultura italiana.E pensare che molti docenti avevano apprezzato l'idea di avere un ministro "rosa" e soprattutto giovane. Ma come si sa, il rosa e la giovane età da soli non sono una garanzia soprattutto se guidati e consigliati da qualche altra figura politica che di scuola ne sa un po' più di Lei!Concludo ricordandole che il personale della scuola forse ha votato la Sua coalizione di governo, o forse no, ma l'hanno certamente votata migliaia di famiglie che hanno creduto, tra le altre cose, nell'illusione di una scuola migliore, per la quale non ci si limitasse, come sempre, a lesinare risorse, ma, al contrario, si proponessero investimenti degni di un paese del terzo millennio e non del terzo mondo. Ma visto che "la scuola è al collasso", uccidiamola pure, con il beneplacito dell'opinione pubblica, ovviamente.

Mariateresa COSSOLINI

lunedì 8 settembre 2008

Perché con i manganelli? Perché con la violenza?


Perugia, 7 settembre 2008 - All'indomani della violenta carica della polizia contro i pacifisti di Vicenza, Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, ha rilasciato la seguente dichiarazione:"La violenza con cui la polizia di Vicenza ha attaccato ieri una pacifica iniziativa del comitato di cittadini che si oppone alla costruzione della nuova base americana sul proprio territorio è un fatto gravissimo. Una grave violazione dei diritti umani e della democrazia.Voglio esprimere tutta la mia personale solidarietà alle numerose persone ferite, alle loro famiglie e agli organizzatori della manifestazione.Che bisogno c'era di attaccare a freddo una manifestazione che aveva ricevuto tutte le autorizzazioni e che non minacciava nessuno? Che bisogno c'era di usare la violenza, i manganelli, i calci, gli insulti?Se questo è il modo con cui il Questore di Vicenza (sarebbe utile sapere se si è trattato di una iniziativa personale o se corrisponde ad una precisa direttiva del Governo italiano) ha deciso di affrontare le proteste dei cittadini che da tempo si oppongono con ogni mezzo pacifico alla costruzione della nuova base, la condanna di tutti i democratici non deve conoscere esitazioni.Mi auguro che se ne discuta rapidamente in Parlamento, che venga fatta luce sui fatti e sulle responsabilità, che siano assunte tutte le misure necessarie a che fatti simili non debbano più ripetersi.Il referendum con cui il prossimo 5 ottobre i vicentini saranno chiamati a dire la loro sulla base si deve svolgere in un clima sereno. Nessuno si può permettere di innalzare la tensione".

sabato 6 settembre 2008

Porto Bene Comune


Pubblichiamo l'articolo che ci è pervenuto del magistrato Michele Marchesiello



Solo un accordo sulle regole può condurre fuori delle secche chi detiene oggi il potere dello scalo
"Il porto di tutti" : è il mantra che si sente ripetere davanti allo spettacolo dello scempio scoperchiato brutalmente dall'indagine della Procura genovese. Come sempre, ci si ripete ciò che si vorrebbe fosse, quando non si è capaci di reagire a una realtà ben diversa ."Wishful thinking" lo chiamano gli inglesi : "pensiero desiderante ma impotente", si potrebbe tradurre.Purtroppo, il porto di Genova non è di tutti, ma dei pochi che se ne sono impossessati per fini diversi dal perseguimento del bene pubblico (che vuol dire appunto "di tutti").Ed è ancora un esercizio di 'wishful thinking' pensare che quei pochi si rassegnino o, addirittura, si convincano da soli a rinunziare alle consolidate posizioni di privilegio e controllo acquisite, sul porto e nel porto, durante anni di sostanziale abdicazione dell'Autorità che per legge vi doveva essere preposta.I detentori dei poteri di fatto non vi rinunzieranno senza battersi: tra di loro, come non hanno mai smesso di fare, e tutti insieme contro il comune avversario, individuato nella legalità, magari cercando di tirarla dalla propria parte. Lo faranno - anche - unendosi al coro di quanti invocano una riforma del sistema che essi stessi sono riusciti per anni ad eludere ."Occorre una nuova legge portuale". Ecco allora il nuovo mantra: ecco di nuovo il "wishful thinking" fatto proprio da quanti sono riusciti a eludere la "vecchia" legge, convinti che anche con la "nuova" riusciranno a proteggere e perpetuare i loro privilegi, mai abbastanza vecchi .È questo il cerchio perverso, è questa l'illusione che occorre spezzare.Non esistono in realtà leggi buone o cattive, come non ne esistono di vecchi o nuove, se non in senso cronologico. Le leggi non sono formule dagli effetti magici, ma riposano - per così dire - sulla buona volontà e sulla lealtà di chi le deve applicare, osservare, far rispettare.Se non si comprende questo, anche una ipotetica nuova e "perfetta" legge portuale è condannata a una vita precaria.Le leggi non sono più atti d'imperio di una mente illuminata ( il mito del 'legislatore'), ma il risultato di un equilibrio raggiunto tra interessi contrapposti e di un'intesa intervenuta tra i portatori di quegli interessi, che la legge deve garantire. Non gesto autoritario, quindi, ma atto di buon senso, buona volontà, reciproco impegno in vista di un vantaggio riconosciuto comune: 'di tutti'. " Ne cives ad arma veniant", dicevano i romani, e le armi sono anche, soprattutto, quelle più infide e brutali della corruzione, della prepotenza, dell' "inciucio".Si lavori pure a una nuova legge portuale, tenendo presente che una riforma della portualità italiana deve partire necessariamente dal 'caso' Genova, caso clamorosamente patologico ma sintomo -anche - di un malessere diffuso. Se non si vuole correre il rischio di fare un'opera inutile o, addirittura, di favorire chi pretende di 'tutto cambiare perché nulla cambi' , occorre ristabilire , a monte della futura legge , un'intesa sulle regole, un piccolo new deal tra i principali attori della scena portuale, le forze politiche, del lavoro e quelle economiche, sotto il coordinamento di un'Autorità finalmente ristabilita e lealmente riconosciuta nel suo ruolo. Occorre, soprattutto, convincere i detentori dei vari segmenti di potere che si contendono lo scalo genovese, oggi spaventati o perplessi, che solo un accordo generale sulle regole può condurli fuori delle secche in cui rischiano di fare naufragio, e noi con loro.In caso contrario, il porto di Genova non solo ricadrebbe - insensibilmente ma in modo irreversibile - nella situazione di extra-legalità che lo ha contraddistinto nel corso di questi anni , ma sarebbe condannato - in contrasto con la propria vocazione e potenzialità? a una posizione di seconda fila anche nel quadro della portualità nazionale.Solo ritrovando - con orgoglio - il senso di una comune lealtà, di una comune disposizione al bene collettivo, sino a oggi mancati , anche i legittimi interessi coltivati da quanti operano nel porto potranno trovare una legittima protezione.È un' operazione di democrazia e trasparenza alla quale, nel nome di un'autentica "governance" , ogni protagonista dovrà partecipare e sottostare, in vista della auspicata riforma legislativa. Anche la giustizia, liberata dall'incubo di una impossibile supplenza, sarà in grado di proseguire il suo corso fisiologico.Solo a questa condizione si potrà dire con ragione che, a Genova, "il porto è di tutti".

venerdì 5 settembre 2008


Riceviamo e Pubblichiamo volentieri il comunicato della rete nazionale Disarmiamoli


RAGGIUNTO IL NUMERO DI FIRME VALIDE


LA CAMPAGNA PER LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SUI TRATTATI INTERNAZIONALI, SULLE BASI E SERVITÙ MILITARI HA FATTO CENTRO:

RAGGIUNTO IL NUMERO DI FIRME VALIDE!


Il Servizio Testi Normativi del Parlamento, a cui lo scorso 7 agostoabbiamo consegnato le firme, ci ha comunicato l'effettivoraggiungimento del numero di firme valide: la Legge d'IniziativaPopolare sui trattati internazionali, sulle basi e servitù militari haora tutti i crismi ed il diritto di essere discussa in Parlamento.Grande è la soddisfazione tra le realtà che hanno costituito il Comitato Promotore della Legge, tra le quali la Rete nazionale Disarmiamoli!Soddisfazione amplificata dal successo di una campagna gestita in unadelle fasi più difficili della storia della Repubblica, a cavallo dielezioni generali che hanno cambiato profondamente lo scenarioparlamentare e politico del paese.In questi mesi di disincanto, sbandamento ed apparente riflussocentinaia di militanti - espressione di varie aree politico/culturaliinterne al movimento nowar italiano - sono andati controcorrente,proponendo in tutto il paese iniziative, dibattiti, conferenze ebanchetti su uno dei temi principali della lotta contro la guerra: ilNO alla presenza di oltre 140 basi militari U.S.A. e N.A.T.O. suinostri territori.L'importanza strategica per i "signori della guerra" statunitensi edeuropei di queste basi insediate in Italia è quotidianamente sotto gliocchi di tutti, come dimostrato dall'ultima guerra in Georgia: mentreBerlusconi nella vicenda caucasica si atteggia a ruolo di "mediatore"(a probabile protezione di personalissimi affari di famiglia ), letruppe georgiane sono rifornite d'armi e tecnologia militare da navi astelle e strisce caricate nella base U.S.A. di camp Darby.Così gli accordi per il cosiddetto "scudo antimissilistico", siglatitra lo Stato italiano (per "merito" dell'ex esecutivo di centrosinistra) e quello statunitense inseriscono il nostro paese nellaprima linea di un conflitto potenzialmente ben più grave di tuttiquelli scoppiati recentemente.Il Movimento contro la guerra nel nostro paese, in una fase moltodifficile, ha mantenuto saldamente la rotta del "No alla guerra senzase e senza ma", dimostrando nello stesso tempo un'alta capacità diprogettazione, attraverso proposte in grado di liberare l'Italiadall'infernale meccanismo bellico nel quale è attanagliata.La Legge d'iniziativa popolare su trattati internazionali, basi eservitù militari da sola non potrà, ovviamente, bloccare il terribileprocesso di militarizzazione dei territori e dei cieli in atto, ma siè trasformata oggi in una articolata proposta, a disposizione ditutti.La Petizione Popolare contro lo scudo antimissilistico, proposta dallaRete nazionale Disarmiamoli! nei giorni immediatamente successivi allafirma da parte del Sottosegretario Forcieri (governo Prodi) di unaccordo capestro, che lega l'Italia all'avventurismo statunitense,tornerà ad essere un valido strumento di lotta nella nuova fase diconflitto in Europa centro orientale.Leggi, Petizioni, campagne di massa. Strumenti utili a mantenere vivala mobilitazione contro un mezzo oramai centrale nell'attualeconflitto tra Stati per il predominio dei mercati: LA GUERRA.La vittoria di oggi, attraverso la quale il Movimento contro la guerraha uno strumento di battaglia politica in più, rende tutti un pò piùforti per affrontare le mobilitazioni dei prossimi mesi..

Rete nazionale Disarmiamoli!


mercoledì 3 settembre 2008

C´è un negro laggiù, andatelo a prendere


Pubblico volentieri un articolo di oggi di Alessandro Gilioli e vi rimando al suo link



Il negro della foto invece è mio figlio.

Provate voi a prenderlo....

Pino Parisi



C´è un negro laggiù, andatelo a prendere

Io, francamente, non ci volevo credere. Così quando ho letto su Repubblica che a Cantù hanno deciso di attivare il "numero verde" per segnalazioni anche anonime di "eventuali extracomunitari clandestini sul territorio del Comune" ho telefonato al municipio.

Ed è tutto vero: il numero verde non esiste ancora ma solo per motivi tecnici, e già adesso si può fare la segnalazione allo 031717411, il centralino dei vigili.

Io l´ho fatta - falsa ovviamente - da numero anonimo, senza dire chi ero, dicendo una via a caso presa su Google Maps. Non so se adesso i vigili andranno a controllare, ma so è che questa roba puzza parecchio di nazismo: ho visto un negro che vendeva chincaglieria, per me quello il permesso di soggiorno non ce l´ha, andatelo a prendere.

Ho provato una gran vergogna per Tiziana Sala, la signora sindaca sceriffa che si è inventata questa bella idea, e per tutta la nazione di cui, mio malgrado, sono cittadino

lunedì 1 settembre 2008

Genova:ma quanto inquina il porto?


Città portuali: le navi inquinano quanto le auto.
Il chimico Thiemsen: «Il 50% delle emissioni nocive respirate a Houston esce dai fumaioli di chi attracca in porto»
Le emissioni inquinanti delle navi in sosta nei porti e quella polvere nera che esce dai loro fumaioli non era certo considerata un toccasana per i polmoni di chi vive e lavora non lontano dalle banchine.
Eppure nessuno era mai riuscito a rilevare l'esatto contributo delle navi all'inquinamento atmosferico delle città di mare. L'impresa pare sia finalmente riuscita a un laboratorio della University of California, a San Diego, i cui risultati sono stati definiti «sorprendenti» dagli stessi ricercatori. Persino in grandi città costiere come Houston (porto commerciale con un'area urbana di quasi 4 milioni di abitanti) in alcuni giorni dell'anno, le emissioni inquinanti delle navi inciderebbero negativamente sull'atmosfera per il 50%. Ovvero, metà dei solfati (So4) che gli abitanti di Houston respirano arriva dal mare, e non dagli aerei o soprattutto dalle automobili, comeinvece si era più portati a pensare fino a oggi.
Certo, i dati sono in qualche modo da prendere con le molle: in alcuni giorni dell'anno la percentuale si abbassa in modo importante. Evidentemente in alcuni periodi un utilizzo ridotto di automobili, concomitante con un aumento di ingressi in porto fa schizzare invece in alto la percentuale inquinante dovuta alle navi.
Chiaro che un traffico maggiore provoca anche un'incidenza maggiore sull'inquinamento atmosferico: secondo Mark Thiemens, professore di biochimica e capo del laboratorio di fisica che ha condotto la ricerca, ci sono gli estremi per «preoccuparsi in modo serio». «Quando si parla di livelli di contaminazione dell'aria, calcolare quanto realmente incidano le navi non è mai facile, e nemmeno capire chi e come inquina», spiega il professore.
I particolari che poi la gente respira si formano in seguito alla combustione del gasolio per navi, chiamato in gergo settoriale "bunker oil". Proprio queltipo di petrolio - usato per produrre energia a bordo anche a nave ferma - libera i solfati ora messi sotto accusa. «Sfido chiunque a immaginare che la quantità di solfati prodotta dalle navi fosse così alta», insiste Thiemsen, che spedisce al mittente le critiche di chi cerca di mettere in cattiva luce la ricerca dell'università californiana. «Abbiamo sviluppato una tecnica chimica che permette di distinguere il fumo e i solfati prodotti dalle navi rispetto a quelli che fuoriescono dai tubi di scappamento di automobili e camion - spiega Thiemsen -. E ora più che fare le pulci a noi si cerchi di risolvere al più presto il problema delle emissioni», che fino al 2015 (quando entrerà in vigore una nuova norma internazionale più restrittiva) dovrebbe peggiorare, seguendo di pari passo gli aumenti del traffico marittimo.
E Genova?
Ancora nessun ricercatore si è presentato dati alla mano in Comune, o nella sede dell'Autorità portuale genovese. Non è ancora tempo, quindi, di sapere con certezza quanto possano realmente incidere gli scarichi delle navi sull'inquinamento atmosferico del capoluogo ligure.
Quel che è certo è che gli abitanti delle zone limitrofe al porto, Principe, S.Teodoro, Sanpierdarena, Sestri, Pegli, Pra, Voltri, ne hanno abbastanza di vedere colonne di fumo alzarsi a poche centinaia (a volte decine) di metri da casa. Il gran numero di esposti firmati negli ultimi tempi da gruppi di cittadini ha messo in allarme le autorità. La Guardia costiera è partita quest'estate con controlli a tappeto su tutti i traghetti che fanno la spola su Genova (multandone alcuni per decine di migliaia di euro). Ora è il turno del sindaco Marta Vincenzi e del presidente dell'Authority Luigi Merlo, che -giovedì - alla Festa del Pd hanno annunciato «nuove importanti misure per contenere sia l'inquinamento acustico che quello atmosferico provocato dalle navi»