SOStieni il bene comune

sabato 28 febbraio 2009

BERLUSCONI STROMBAZZATORE


Ricevo da Vincenzo Miliuzzi


Berlusconi strombazza felicità per la firma degli intenti con Sarkosy per la costruzione di 4 centrali nucleari in joint venture con la Francia ( e altre imprese a perdere ,come fu già per il catastrofico impegno italiano – 5000 miliardi di lire buttati negli anni ’80 – nel Superfenix di Malville).Altro effetto annuncio – dopo quello della TAV in Val di Susa " la Torino-Lione si farà"- quello delle 4 centrali nucleari in condominio con la Francia! Berlusconi dovrà fare i conti con i movimenti più risoluti e rispettosi della salute, dei beni ambientali e culturali, del benessere sociale.E dove li trova i soldi ? Chi paga ??
4 centrali nucleari significano a costi attuali 48 miliardi di euro ( quasi 100.000 miliardi delle vecchie lire) per avere forse i primi Kwh nel 2020, quando Berlusconi sarà morto e sepolto !
Si inventerà già ora sulla bolletta elettrica la sopratassa atomica , un CIP6 nucleare ?! O taglierà i già magri sussidi di disoccupazione-cassintegrazione? Di sicuro Enel, Sorgenia, Acea ,….Edf, Edison,A2A, non cacciano un euro, come per la CAI post Alitalia !Si badi bene , sono centrali nucleari di vecchia generazione , con molteplici problemi di sicurezza e tenuta intrinseca ( nel 2008 in Francia , ben il 35% di incidenti nucleari in più) e senza aver risolto l’annoso e infinito problema del deposito di scorie nucleari.Mentre gli Usa di Obama – Germania,Spagna,Scandinavia – vanno a solare/energie rinnovabili , i due pollastri transalpini fanno blocco protezionista sul nucleare obsoleto.Quella del nucleare è una scelta disperata ,la più inquinante e dirompente: anche in campo energetico, l’Italia di Berlusconi " è un paese per vecchi"!Il prossimo 15 marzo a Lucca verrà presentato il Coordinamento Nazionale Antinucleare "salute-ambiente-energia"- , che si propone di dare battaglia al ritorno della lobby nucleare , come già fece nel dopo Cernobyl , vincendo e chiudendo in Italia il ciclo del nucleare civile.A Lucca , che diventerà dal 11 al 14 giugno la sede del " G8 Energia" , dove i ministri dei paesi più industrializzati (G14) concorderanno i piani per nuove rapine-sfruttamento-guerre per l’accaparramento energetico, compreso il nucleare : troveranno ad attenderli gli attivisti"dell’altro mondo possibile" , capaci di indicare la strada di uscita dall’energia padrona e dalla crisi del sistema capitalistico.

giovedì 26 febbraio 2009

Presidio per la Palestina il 28 Febbraio


Sabato 28 febbraio 2009– Presidio a Genova
in Piazza de Ferrari alle 17.00 per la Palestina.

A due mesi esatti dall’attacco su Gaza del 27 dicembre 2008 torniamo in piazza, perché dopo il massacro i riflettori si sono spenti e i palestinesi continuano a morire d’occupazione.

La Palestina è ancora occupata e la Striscia di Gaza è ancora distrutta, le migliaia di feriti ci sono ancora, la popolazione è ancora stremata dall’embargo e le frontiere sono rigorosamente chiuse. Gli aiuti alla popolazione arrivano con il contagocce (da una settimana un gruppo di medici francesi è bloccato al confine di Rafah e non gli è permesso di entrare).

Chiediamo l’immediata apertura di tutti i valichi e la fine dell’embargo!

Basta con i massacri, basta con l’occupazione!

mercoledì 25 febbraio 2009

Un accordo fuorilegge


L'accordo Italia-Francia alla firma di Berlusconi e Sarkozy è fuori legge: nel 1987 sono stati approvati a larghissima maggioranza dagli italiani tre testi sottoposti a Referendum popolare. Uno dei tre vieta accordi di co-finanziamento di centrali nucleari all'estero: la conseguenza è stata l'uscita dell'Italia dal reattore Superphoenix, localizzato in Francia ma cofinanziato al 33% anche dall'Italia.Quel testo, approvato nel 1987 è tuttora legge italiana e non può essere violato da un accordo inter-governativo; può eventualmente, essere modificato da un nuovo Referendum.Per il bene comune mette al centro la volontà già espressa dai cittadini italiani: “Sarebbe gravissimo se fosse proprio il Primo Ministro a violare la legge”.

domenica 22 febbraio 2009

Mercoledì 25 febbraio:ora in silenzio per la pace


Il Parlamento ha approvato senza obiezioni e con voto plebiscitario un aumento di spesa del 38 percento nei finanziamenti alla guerra in Afghanistan. (Enrico Piovesana- Peacereporter 19/02/2009) Mercoledì sera il Senato ha approvato all'unanimità il decreto legge (n.209 del 30 dicembre 2008) che rifinanzia tutte le missioni militari italiane all'estero. La Camera dei Deputati l'aveva approvato lo scorso 21 gennaio con due soli voti contrari e quattro astenuti. Per la partecipazione italiana alla missione Nato in Afghanistan (Isaf) sono stati stanziati oltre 242 milioni di euro per i prossimi sei mesi, ovvero circa 40 milioni al mese - nel 2008 la missione era costata 29 milioni al mese. 2.500 parà della Folgore. L'incremento dei costi è dovuto al consistente aumento di truppe e mezzi mandati al fronte dal governo su richiesta degli Stati Uniti - senza contare l'invio di rinforzi temporanei per le elezioni presidenziali di agosto. Nei prossimi mesi, con l'arrivo di 2.500 paracadutisti della 'Folgore' (in sostituzione degli alpini della 'Julia') e di altri elicotteri da guerra (con relativi equipaggi), il contingente italiano supererà quota 3.000. I costi saliranno ulteriormente quando diventerà effettiva la già annunciata rimozione delle ultime limitazioni che impedisce ai nostri soldati di condurre operazioni offensive e ai nostri Tornado di sganciare di bom «L’emendamento anti immigrati: una norma stolta prima ancora che perversa» ( Gino Strada http://www.emergency.it/) A oggi, in Italia, una legge vieta al personale sanitario di denunciare gli immigrati conosciuti per ragioni di cura, anche se la loro presenza in Italia non fosse regolare. Un emendamento approvato al Senato intende sopprimere questa norma. Si metterebbero così gli individui nella condizione di scegliere fra l’accesso alle cure e il rischio di una denuncia; si spingerebbe parte della popolazione presente in Italia nella clandestinità sanitaria, con grandi rischi per sé e per la collettività. Si vuole affidare ai singoli medici la scelta se garantire lo stesso diritto alla cura a tutti gli individui, nel miglior interesse del paziente e nel rispetto del segreto professionale, oppure se esercitare la facoltà di denunciare i loro pazienti irregolari. Secondo tutti i medici che ho conosciuto e apprezzato, l’unico modo giusto e civile per fare medicina è garantire a tutti la miglior assistenza possibile, senza distinzione alcuna riguardo a colore della pelle, sesso, convinzioni politiche, religiose o culturali, nazionalità o status giuridico. (…..). Anche di fronte all’inciviltà sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel rispetto, soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno di un medico. VIVIAMO IN UN PAESE CHE NON TROVA IL DENARO PER SCUOLE E PENSIONI, MA LO TROVA PER FARE LA GUERRA AD UN POPOLO CHE NON CI HA MAI AGGREDITO NE’ MINACCIATO VIVIAMO IN UN PAESE CHE NEGA LE CURE MEDICHE AD UNA PARTE DELLE PERSONE PRESENTI SUL SUO TERRITORIO VIVIAMO IN UN PAESE DOVE GOVERNO E PARLAMENTO VIOLANO LA COSTUTUZIONE

mercoledì 18 febbraio 2009

Smaltimento rifiuti. Plinio chiede il commissariamento di La Spezia e di Genova


Il Centro-destra chiede i termovalorizzatori.

Di seguito il testo, che si denota una incompetenza completa in materia.

Tra l'altro neanche un cenno alla raccolta differenziata.

pp



"Se c’è qualcuno che merita di essere censurato in materia di gestione dei rifiuti per manifesta incapacità, questi sono il Presidente della Regione Claudio Burlando e l’Assessore cosiddetto competente Franco Zunino e se c’era qualche Provincia da commissariare quelle di Genova e La Spezia venivano assai prima di Imperia.Già a fine gennaio dell’anno scorso, in piena emergenza rifiuti napoletana, promuovemmo come Gruppi di opposizione di centro-destra un dibattito sull’emergenza rifiuti ligure che, a causa della demagogia e dell’indecisionismo della Giunta Burlando, è andata ulteriormente peggiorando.Che il commissariamento imperiese sia un atto pretestuoso e dettato dall’esclusivo pregiudizio politico -nonostante l’arrampicata sugli specchi del Presidente Burlando per dimostrare il contrario- è attestato dalle condizioni ancor più disastrate esistenti nelle Provincie di Genova e di La Spezia che, essendo però in corrispondenza di amorosi sensi politici con la Giunta Regionale, non vengono messe in discussione.Così facendo si solleva un grande polverone sull’incapacità programmatoria e gestionale in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti ma non si risolve assolutamente il problema.A dimostrare la gravità dell’emergenza ligure sono i fatti: la nostra è l’unica Regione che, insieme con la Campania, non dispone neppure di un termovalorizzatore e porta in discarica quasi il 100% dei rifiuti prodotti caratterizzandosi come una delle Regioni più arretrate d’Italia.Quando al governo regionale c’era il centro-destra ben tre Provincie si quattro avevano previsto nei loro Piani un termovalorizzatore mentre dopo quattro anni di Giunta di centro-sinistra c’è stata una retromarcia generalizzata e la Regione non fa altro che concedere proroghe su proroghe a discariche sull’orlo del collasso.L’ex Presidente dell’Associazione Industriali di Genova ha recentemente affermato: “…di sicuro la Liguria è la Regione più indietro d’Italia rispetto al trattamento dei rifiuti per cui è necessario intervenire alla svelta”.L’Unione Europea, con direttiva del 26 aprile 1999, ha invitato tutti i Paesi membri ad abbandonare l’uso delle discariche ed a puntare sul riciclo, sulla valorizzazione e sull’incenerimento del rifiuto imponendo contestualmente severi e costanti controlli delle emissioni da parte delle Autorità regionali di protezione ambientale.

martedì 17 febbraio 2009

Energia eolica impianti offshore


Energia eolica impianti offshore, l'italia arranca
Nel futuro del mercato eolico offshore, più promettente in termini di produttività energetica rispetto all'onshore, l'Italia arranca. Questo quanto emerge dal quadro tracciato dall'Ewea (European Wind Energy Association). Nella situazione attuale è segnalata un'unica installazione marina, una turbina al largo della costa di Brindisi, che non copre nemmeno un piccolo spicchio della torta del mercato dell'Unione europea. Fa invece la parte del leone la Gran Bretagna, con al suo attivo il 39% dei parchi marini operativi nelle acque comunitarie. Consistenti anche le installazioni in Danimarca, 28%, ed in Olanda, 17%. Si scende, poi, al 9% della Svezia. Completano il quadro il 2% di Belgio e Finlandia e l'1% di Germania e Irlanda.
Si tratta di uno scenario che, secondo i dati Ewea, è destinato a cambiare in fretta. Altro scenario si prevede per il 2015, quando il panorama dei paesi Ue con installazioni eoliche in mare dovrebbe apparire molto più variegato, con il contributo di 13 paesi. E la posizione dell'Italia dovrebbe migliorare. Il nostro paese, grazie ai nuovi impianti già programmati, si guadagnerà un posticino tra i paesi produttori di energia eolica offshore. Sarà in grado di produrre 827,08 Mw, una quantità pari al 2% dell'intero mercato comunitario. La Gran Bretagna con un 23% di installazioni dovrà cedere la leadership alla Germania, che scommette decisamente sull'offshore e, in meno di dieci anni, passerà ad avere dall'1% al 30% dei parchi marini europei. La posizione della Svezia rimarrà invariata con un 9%, mentre perderanno terreno l'Olanda, da un 17% all'8%, e la Danimarca, dal 28% al 3%. La Spagna entrerà sul mercato con un 5%, Francia e Danimarca con un 3%. Finlandia e Belgio passeranno dal 2% al 4% e l'Irlanda dall'1% al 2%.

domenica 15 febbraio 2009

Dibattito pubblico sulla gronda, proteste a Voltri


Dibattito pubblico sulla gronda, proteste a Voltri. Bloccato il traffico Animi surriscaldati stamattina al teatro Cargo di Genova Voltri nel corso del "dibattito pubblico" sulla gronda di ponente. Gli abitanti della zona, in modo particolare quelli dei Comitati del Ponente, hanno protestato chiedendo che la durata dei loro interventi fosse simile a quella dei rappresentanti di Società Autostrade. Ne è nata un'accesa polemica sino a quando un gruppo di persone ha abbandonato il teatro ed è scesa in piazza, bloccando il traffico in via Camozzini. I Comitati del Ponente si oppongono alla realizzazione della gronda e chiedono che a un nuovo tracciato autostradale sia preferito il potenziamento della ferrovia.

giovedì 12 febbraio 2009

MOSCHEA A LAGACCIO. MANIFESTAZIONE


FESTA DELLA CULTURA E DEL DIALOGO AL LAGACCIO: NOI CI SAREMO!


Finchè ci saranno intolleranti, razzisti ed ottusi che non capiscono che i diritti o sono per tutti o non sono, noi saremo sempre al fianco di chi a costoro si oppone.

A differenza di chi deve inventarsi ogni giorno un nuovo nemico per dare un senso alla propria esistenza, noi ci riconosciamo nella tradizione democratica di chi lavora per costruire un mondo di cittadini uguali, di fronte ai diritti così come ai doveri, a prescindere da sesso, religione,nazionalità.

Domani saremo quindi presenti per dare il nostro sostegno

attivo a chi si propone di costruire al Lagaccio un'Isola dell'accoglienza e dei diritti dove oggi c'è "un quartiere che cade a pezzi senza servizi" .

Questa situazione, così come la fatica ad arrivare a fine mese e la qualita' della

vita dei cittadini che peggiora sempre di piu', "non è colpa dell'Islam o dei migranti", affermano gli organizzatori dell'iniziativa e noi siamo completamente d'accordo con loro.

La decisione di costruire la moschea al Lagaccio deve essere un'opportunità per lottare ancor più determinati e uniti per mgliorare la qualità della vita, i servizi e le opportunità dei cittadini che lì vivono.

Per questo invitiamo tutte e tutti ad essere presenti domani, venerdì 13 febbraio, dalle ore 16 in Via B.Bianco per una grande festa dell'accoglienza e dei diritti.

martedì 10 febbraio 2009

POESIA PER ELUANA




A te


che ti sei sottratta


ai cannibali


con la tavola imbandita


agli sciacalli


con il plastico della tua prigione


ai malvagi


con le fiaccole della cattiveria.


A te


che sei andata


dove volevi essere


dove sei sempre stata.


A te


che sei evasa


da ogni dio onnipotente


con il camice bianco


con la tonaca nera


con la stilografica blu


bramosi del tuo corpo


di donna silente


furiosi della tua libertà


di donna amante.


A te


che ora puoi sorridere


guardandoli sbranarsi


sulla preda sparita


sentendoli ululare


disperatamente soli


sul nulla che da sempre


avvolge le loro vite.


A te
che sei stata


e finalmente sei.


Una carezza.


Silenziosa.




Marco
















domenica 8 febbraio 2009

Genova e i suoi parchi storici

di Andrea Agostini
A Genova si contano una trentina di parchi e un paio di centinaia di giardini, giardinetti, giardinoni.
E parliamo del solo patrimonio pubblico, se poi aggiungiamo le areee semipubbliche - ospedali, fondazioni, ecc. ecc. - e quelle private, i numeri decollano in maniera vertiginosa.
Sono un patrimonio fondativo dell'identità della citta', una leva fondamentale per misurare e migliorare la qualità di vita , l'ambiente, la salute, la socialità nella nostra Genova.

Dopo un paio di decenni di sostanziale abbandono e di svendita di aree di preziosissimo verde agli interessi della speculazione edilizia la situazione è drammatica e certo vanno trovate e approntate soluzioni.

Quelle di cui si parla sono pero' figlie della stessa cultura, affidare porzioni pregiate del bene pubblico e della storia di Genova ai privati o ai semi privati - le presunte fondazioni - che gestendole imprenditorialmente ne dovrebbero valorizzarel'immagine, recuperare il recuperabile e restituirgli l'antico splendore.

Rumors insistenti parlano di una operazione siffatta per il parco di villa Grimaldi a Nervi ( e il suo roseto ).

Si tratterebbe di investire un mucchio di soldi - pubblici guarda un po' - per rimettere in sesto la struttura e poi chiuderla e affidarla ai privati che la gestirebbero facendo pagare un biglietto e utilizzandola per manifestazioni e cerimonie private - a pagamento -.

La questione non è accettabile per una serie di motivi:

L'utilizzo di risorse pubbliche per risanare un bene pubblico per poi affidarlo ai privati è un non senso economico, giuridico, politico.

Si fa a pezzi una struttura storicamente definita ( si parla dei parchi di Nervi non di un solo parco ) consegnando ai privati il gioiello e abbandonando al loro degrado gli altri due.

I privati hanno gia' ampiamente dato cattiva prova di se nei parchi
( ricevimenti alla Gam con auto parcheggiate dentro i parchi, gazebo e varie strutture innalzati senza nessuna preventiva autorizzazione, camion frigo ( per i ricevimenti ) lasciati per ora in funzione nei parchi, calpestio delle aiuole e danneggiamenti vari senza ripristino ( uno per tutti il cancello originale eliminato e sostituito con un portellone da ferramenta a finco della Gam ).

Ma sopratutto nessuna manutenzione, nessun investimento sui parchi, solo utilizzo a fini privati delle aree alla cui difesa si ergono solo le associazioni ambientaliste ( in primis la benemerita Associazione degli Amici dei Parchi di Nervi )

Nello stesso tempo i numeri che ci vengono offerti sono incredibili l'Aster propone interventi ( spesso molto discutibili come quello recentemente attuato sulla passeggiata ) a prezzi totalmente fuori mercato senza alcuna gara

a Torino con 250 persone gestiscono tutto il verde di una città col doppio di abitanti e di estensione della nostra e con risultati che rispetto a noi sono pura fantascienza.
A Genova con piu' occupati e piu' risorse finanziarie la situazione è desolante.

Perchè è ovvio che il biglietto non e' in grado di pagare ne la manutenzione, ne il personale, figuriamoci gli investimenti.
Il rischio è affidare ai privati e vederci restituito un bene ben spremuto per fini speculativi e degradato per il prevedibile abbandono - come è il caso di villa Pallavicini a Pegli - tanto strombazzata semi - privatizzazione non sostenuta ne da risorse private ne da risorse e marketing pubblico.

Noi siamo convinti che i parchi genovesi, da Nervi a Voltri dall'Acquasola a Sampierdarena debbano essere gestiti come sistema , con processi di partecipazione delle popolazioni e delle associazioni, il tutto incardinato in un regolamento del verde pubblico e privato che li tuteli dalle razzie e dalle incursioni dei privati.

E' a partire da questo regolamento e da una discussione pubblica e trasparente che bisogna partire , non dallo spezzatino.

venerdì 6 febbraio 2009

Moschea al Lagaccio


L'annuncio della costruzione della Moschea è un normale atto di programmazione urbanistica che apre ai mussulmani genovesi la possibilità di praticare la propria fede con facilità e da' occasione di arrichimento e crescita a tutto un quartiere. La concessione di un'area per l'edificazione della moschea a Genova è un atto di civiltà e di riconoscimento dei diritti di tutti i cittadini a poter esprimere e praticare le proprie credenze.
Genova che ha ospitato nel passato ben sei moschee perfettamente inserite nel tessuto urbano ha una storia ed una identita' di accoglienza e confronto con le diversità religiose, politiche e sociali che rivendichiamo.
Pertanto i firmatari intendono difendere il diritto degli islamici a poter professare la propria religione ( come chiunque altro ) nel rispetto della legge ( art.8 della costituzione ).
Per testimoniare di questa idea in coerenza con la nostra storia personale ci vedremo sabato 7 febbraio alle 15.30 ai giardini di via Napoli ( angolo via Vesuvio ) per parlare e condividere le idee su come gestire insieme il percorso di realizzazione di un nuovo polo di socialità al Lagaccio.