Il Parlamento ha approvato senza obiezioni e con voto plebiscitario un aumento di spesa del 38 percento nei finanziamenti alla guerra in Afghanistan. (Enrico Piovesana- Peacereporter 19/02/2009) Mercoledì sera il Senato ha approvato all'unanimità il decreto legge (n.209 del 30 dicembre 2008) che rifinanzia tutte le missioni militari italiane all'estero. La Camera dei Deputati l'aveva approvato lo scorso 21 gennaio con due soli voti contrari e quattro astenuti. Per la partecipazione italiana alla missione Nato in Afghanistan (Isaf) sono stati stanziati oltre 242 milioni di euro per i prossimi sei mesi, ovvero circa 40 milioni al mese - nel 2008 la missione era costata 29 milioni al mese. 2.500 parà della Folgore. L'incremento dei costi è dovuto al consistente aumento di truppe e mezzi mandati al fronte dal governo su richiesta degli Stati Uniti - senza contare l'invio di rinforzi temporanei per le elezioni presidenziali di agosto. Nei prossimi mesi, con l'arrivo di 2.500 paracadutisti della 'Folgore' (in sostituzione degli alpini della 'Julia') e di altri elicotteri da guerra (con relativi equipaggi), il contingente italiano supererà quota 3.000. I costi saliranno ulteriormente quando diventerà effettiva la già annunciata rimozione delle ultime limitazioni che impedisce ai nostri soldati di condurre operazioni offensive e ai nostri Tornado di sganciare di bom «L’emendamento anti immigrati: una norma stolta prima ancora che perversa» ( Gino Strada http://www.emergency.it/) A oggi, in Italia, una legge vieta al personale sanitario di denunciare gli immigrati conosciuti per ragioni di cura, anche se la loro presenza in Italia non fosse regolare. Un emendamento approvato al Senato intende sopprimere questa norma. Si metterebbero così gli individui nella condizione di scegliere fra l’accesso alle cure e il rischio di una denuncia; si spingerebbe parte della popolazione presente in Italia nella clandestinità sanitaria, con grandi rischi per sé e per la collettività. Si vuole affidare ai singoli medici la scelta se garantire lo stesso diritto alla cura a tutti gli individui, nel miglior interesse del paziente e nel rispetto del segreto professionale, oppure se esercitare la facoltà di denunciare i loro pazienti irregolari. Secondo tutti i medici che ho conosciuto e apprezzato, l’unico modo giusto e civile per fare medicina è garantire a tutti la miglior assistenza possibile, senza distinzione alcuna riguardo a colore della pelle, sesso, convinzioni politiche, religiose o culturali, nazionalità o status giuridico. (…..). Anche di fronte all’inciviltà sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel rispetto, soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno di un medico. VIVIAMO IN UN PAESE CHE NON TROVA IL DENARO PER SCUOLE E PENSIONI, MA LO TROVA PER FARE LA GUERRA AD UN POPOLO CHE NON CI HA MAI AGGREDITO NE’ MINACCIATO VIVIAMO IN UN PAESE CHE NEGA LE CURE MEDICHE AD UNA PARTE DELLE PERSONE PRESENTI SUL SUO TERRITORIO VIVIAMO IN UN PAESE DOVE GOVERNO E PARLAMENTO VIOLANO LA COSTUTUZIONE
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