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mercoledì 19 novembre 2008

FESTA DELL'OLIO...DI CITTA'


I giardini di Certosa "regalano" venti litri d'olio a sorpresa

Vicino alla metropolitana sono stati raccolti 220 chili di olive.


Sabato pomeriggio festa con distribuzione di bottiglie

LA SFIDA è ritrovare i mille angoli di campagna nascosti in mezzo alle case, tra le auto e l'asfalto, oppure ai margini della città d'asfalto. A lanciare l'iniziativa sono le associazioni Meglioinsieme e Legambiente Liguria, che sabato, in occasione della Festa dell' albero 2008, daranno vita anche a una inedita "festa dell'olio". Anzi, del Certolio: olio di Certosa "doc".«Siamo andati a raccogliere le olive nei giardini pubblici a Certosa - è scritto nel documento che presenta l'iniziativa - in via Ariosto proprio dietro il chiostro (vicino alla fermata della metropolitana di Brin), in collaborazione con municipio della val Polcevera».

E, se la produzione non è esattamente quella di una azienda agricola (poco più di venti litri d'olio imbottigliato a "quartini"), il senso dell'iniziativa è chiaro: invitare i genovesi a non sperperare le ricchezze della natura che nessuno sembra prendere in considerazione. «Ancora una volta i cittadini e le associazioni mostrano la strada alle amministrazioni - dice Andrea Agostini di Legambiente - Esistono centinaia di ulivi nelle fasce ai margini della città e nei giardini che sono abbandonati. Con una semplicissima anagrafe degli ulivi sarebbe possibile recuperare quelle piante, salvaguardare quei terreni e creare possibilità economiche per i residenti».L'iniziativa è partita del tutto casualmente, dopo un incontro di un attivista di Legambiente, Franco Montagnani, con il presidente del municipio Valpolcevera Gianni Crivello. Quando si discuteva di una raccolta ben diversa da quella delle olive: la raccolta differenziata dei rifiuti. «Nel giardino di via Ariosto, un po' discosto dal traffico, ci sono quattro magnifici ulivi che probabilmente non sono mai stati potati - racconta Montagnani - e, lì vicino, ha sede l'associazione Meglioinsieme che segue un gruppo di malati psichici. Abbiamo coinvolto una dozzina di persone dell'associazione, tra malati e medici, un anziano che presta servizio come volontario di protezione civile e ci ha dato una grossa mano con le attrezzature, una persona che ha dato le indicazioni sulle modalità per l'abbacchiatura e la raccolta. E ci siamo lanciati: quelle olive non potevano restare lì a marcire». Tutto fatto in due giorni, senza dare fastidio ai frequentatori del parco. Alla fine sono saltati fuori 220 chili di olive che, portate a un frantoio di Lavagna, hanno consentito di produrre 22 litri d'olio di prima spremitura. Magari non extravergine («Le olive non erano perfettamente mature e probabilmente l'aciditàè un po' troppo alta») ma sicuramente naturale, malgrado il traffico non lontano di automobili e mezzi di ogni tipo.E adesso? «Sabato distribuiremo le bottiglie da un quarto di litro d'olio a chi ne farà richiesta, dietro un'offerta che servirà a coprire le spese e, se avanzerà qualcosa, a finanziare le attività del'associazione - riprende Montagnani - ma visto il successo siamo già pronti a fare il bis il prossimo anno e, magari, a promuovere altre iniziative analoghe». Tutte ancora da definire, ma il volontario di Legambiente ha già messo gli occhi sul giardino della scuola Ariosto: «Andavo lì da bambino - racconta - ci sono piante belle anche se un po' trascurate, potremmo proporre ai bambini della scuola elementare qualche lezione di ecologia e promuovere la creazione di orti urbani per insegnare, sul campo, che la verdura non nasce al supermercato».

Bruno Viani

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