PERDERE L’ELETTORATO O PERDERE I POSTI DI COMANDO
Se oggi siamo a disquisire sulla sciagurata proposta di bruciare il CDR nella centrale Enel è perché nel luglio del 2001, quando fu approvato il PPR, si commise il peccato originale.
Cioè si votò un piano che sposò la filosofia del ciclo integrato dei rifiuti ossia raccolta differenziata -meglio se non troppo spinta- trattamento meccanico biologico e “termovalorizzazione”.
La provincia ha sinora pienamente osservato questo programma: siamo al 20% di raccolta differenziata, sta entrando in esercizio l’impianto TMB ed solo oggi -prima si negava o si evitava di dirlo- si pensa di usare la centrale ENEL come inceneritore.
Questo scenario i Comitati Spezzini lo avevano già prefigurato, tanto che -insieme a Medicina Democratica- ne avevano presentato uno alternativo che non prevedeva la produzione del CDR.
Non fu preso in considerazione e la maggioranza che governava la Provincia in quegli anni -compresa Rifondazione Comunista- approvò il piano rifiuti. Ammettendo che quella scelta sia stata un errore intendiamo dare a Rifondazione un’ altra possibilità.
Non è ancora chiaro se per bruciare il CDR all’Enel sia necessaria una variante al PPR. Avendolo più volte consultato non si è trovata un’ imposizione a esportare il CDR prodotto a Saliceti. Si dice che questa compaia negli atti di approvazione del piano .. ma ciò in fondo poco importa.
Noi ci aspettiamo che Rifondazione si impegni ad uscire da tutti governi locali nel caso venga proposta una variante al piano ed anche nel caso venga approvata un’ Autorizzazione Ambientale Integrata relativa all’impianto di Vallegrande che preveda il cofiring carbone CDR.
La proposta avanzata dal presidente Sgorbini, da Orlando, da Caleo, da Forcieri e da altri disattende il programma elettorale della maggioranza che oggi governa la città e la Provincia, il programma indicava per l’anno 2015 la dismissione della centrale ENEL.
I programmi elettorali vanno rispettati ma vi è di più, la pianificazione del territorio dal punto di vista della tutela ambientale lascia alquanto a desiderare. Auspichiamo che Rifondazione si pronunci in modo chiaro anche su altri problemi,
quello della cementificazione:
il progetto Marinella, il progetto Botta, l’Archeogrill, il polo di trasformazione al Senato di Lerici e la Variante della Venere Azzurra, il Distripark, il progetto Oliva all’ex Ip, il progetto Llvador e Mirabello
quello della viabilità:
il nuovo varco portuale costituito dalla subalvea Molo Ravano, terzo e quarto lotto della Variante Aurelia, casello di Cavanella Vara ( La Spezia Nord ) , il doppio svincolo di Fornola, la variante lungo fiume all’Aurelia Sud ( Fornola - S. Genisio), la complanare alla terza corsia dell’A12, la bretella Ceparana – S.Stefano, la Variante alla 331.
quello della super Provincia:
che di fatto è coerente con gran parte dei progetti sopra notati
quello dell’ applicazione VAS ai piani urbanistici comunali ed alle loro varianti settoriali:
in particolare quelli dei comuni di Ameglia, Arcola, Bolano, Lerici, Sarzana, Vezzano Ligure oggi in avanzata redazione.
quello della valutazione dei bilanci ambientali ed economici delle fasi di attuazione del Piano regolatore del porto:
il bilancio ambientale deve essere fatto sugli effetti cumulativi derivanti da tutti i progetti che interessano il Golfo spezzino, non solo sugli impattanti interramenti del porto commerciale e il conseguente aumento del numero dei containers ma anche su quelli legati al potenziamento della cantieristica che oggi prevarica il diritto ad una buona qualità di vita delle comunità potendo contare su modifiche al piano di zonizzazione acustica e interpretazioni di comodo dei vincoli paesaggistici.
( vd. quartieri Ruffino e S. Bartolomeo). Nella valutazione rientrano quindi i progetti già citati riguardanti il fronte mare cittadino e la proposta di ampliamento del rigassificatore di Panigaglia.
qui Rifondazione può esprimersi non nell’ambito del costituendo tavolo di confronto ma contestualmente al suo ruolo di partito di maggioranza.
In conclusione l’invito a Paul Connet deve segnare una svolta. Ci pare indubbio che la grande sconfitta elettorale patita da Rifondazione e dalla Sinistra -cosiddetta radicale- sia stata determinata dall’ aver assunto il ruolo di partito di lotta e di governo.
Se oggi siamo a disquisire sulla sciagurata proposta di bruciare il CDR nella centrale Enel è perché nel luglio del 2001, quando fu approvato il PPR, si commise il peccato originale.
Cioè si votò un piano che sposò la filosofia del ciclo integrato dei rifiuti ossia raccolta differenziata -meglio se non troppo spinta- trattamento meccanico biologico e “termovalorizzazione”.
La provincia ha sinora pienamente osservato questo programma: siamo al 20% di raccolta differenziata, sta entrando in esercizio l’impianto TMB ed solo oggi -prima si negava o si evitava di dirlo- si pensa di usare la centrale ENEL come inceneritore.
Questo scenario i Comitati Spezzini lo avevano già prefigurato, tanto che -insieme a Medicina Democratica- ne avevano presentato uno alternativo che non prevedeva la produzione del CDR.
Non fu preso in considerazione e la maggioranza che governava la Provincia in quegli anni -compresa Rifondazione Comunista- approvò il piano rifiuti. Ammettendo che quella scelta sia stata un errore intendiamo dare a Rifondazione un’ altra possibilità.
Non è ancora chiaro se per bruciare il CDR all’Enel sia necessaria una variante al PPR. Avendolo più volte consultato non si è trovata un’ imposizione a esportare il CDR prodotto a Saliceti. Si dice che questa compaia negli atti di approvazione del piano .. ma ciò in fondo poco importa.
Noi ci aspettiamo che Rifondazione si impegni ad uscire da tutti governi locali nel caso venga proposta una variante al piano ed anche nel caso venga approvata un’ Autorizzazione Ambientale Integrata relativa all’impianto di Vallegrande che preveda il cofiring carbone CDR.
La proposta avanzata dal presidente Sgorbini, da Orlando, da Caleo, da Forcieri e da altri disattende il programma elettorale della maggioranza che oggi governa la città e la Provincia, il programma indicava per l’anno 2015 la dismissione della centrale ENEL.
I programmi elettorali vanno rispettati ma vi è di più, la pianificazione del territorio dal punto di vista della tutela ambientale lascia alquanto a desiderare. Auspichiamo che Rifondazione si pronunci in modo chiaro anche su altri problemi,
quello della cementificazione:
il progetto Marinella, il progetto Botta, l’Archeogrill, il polo di trasformazione al Senato di Lerici e la Variante della Venere Azzurra, il Distripark, il progetto Oliva all’ex Ip, il progetto Llvador e Mirabello
quello della viabilità:
il nuovo varco portuale costituito dalla subalvea Molo Ravano, terzo e quarto lotto della Variante Aurelia, casello di Cavanella Vara ( La Spezia Nord ) , il doppio svincolo di Fornola, la variante lungo fiume all’Aurelia Sud ( Fornola - S. Genisio), la complanare alla terza corsia dell’A12, la bretella Ceparana – S.Stefano, la Variante alla 331.
quello della super Provincia:
che di fatto è coerente con gran parte dei progetti sopra notati
quello dell’ applicazione VAS ai piani urbanistici comunali ed alle loro varianti settoriali:
in particolare quelli dei comuni di Ameglia, Arcola, Bolano, Lerici, Sarzana, Vezzano Ligure oggi in avanzata redazione.
quello della valutazione dei bilanci ambientali ed economici delle fasi di attuazione del Piano regolatore del porto:
il bilancio ambientale deve essere fatto sugli effetti cumulativi derivanti da tutti i progetti che interessano il Golfo spezzino, non solo sugli impattanti interramenti del porto commerciale e il conseguente aumento del numero dei containers ma anche su quelli legati al potenziamento della cantieristica che oggi prevarica il diritto ad una buona qualità di vita delle comunità potendo contare su modifiche al piano di zonizzazione acustica e interpretazioni di comodo dei vincoli paesaggistici.
( vd. quartieri Ruffino e S. Bartolomeo). Nella valutazione rientrano quindi i progetti già citati riguardanti il fronte mare cittadino e la proposta di ampliamento del rigassificatore di Panigaglia.
qui Rifondazione può esprimersi non nell’ambito del costituendo tavolo di confronto ma contestualmente al suo ruolo di partito di maggioranza.
In conclusione l’invito a Paul Connet deve segnare una svolta. Ci pare indubbio che la grande sconfitta elettorale patita da Rifondazione e dalla Sinistra -cosiddetta radicale- sia stata determinata dall’ aver assunto il ruolo di partito di lotta e di governo.
ASSOCIAZIONE COMITATI SPEZZINI
Nessun commento:
Posta un commento