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giovedì 22 gennaio 2009

Con la crisi rischiano il posto anche duemila disabili


ricevo e inoltro


E´ un settore che in Liguria vale trecento milioni di fatturato all´anno e che ha una forza ben radicata nelle tradizioni di una Regione, in cui il numero di persone impegnate nel volontariato supera le ventimila unità: «Circa il doppio della media italiana», spiega Massimiliano Costa, vicepresidente della Regione che ieri mattina ha presentato gli stati generali del cosiddetto Terzo Settore, il mondo no-profit del volontariato e delle cooperative sociali. Dureranno due giorni, domani e sabato, e si svolgeranno ai Magazzini del Cotone del Porto Antico, dove si riunisce la conferenza regionale dell´esercito delle associazioni di volontariato, di promozione sociale e le cooperative sociali. I numeri indicano una realtà imponente, con oltre 300 mila aderenti in Liguria, 20 mila volontari e diecimila lavoratori. E adesso anche per il terzo settore suona l´era della crisi con i tagli ai finanziamenti per i servizi. Ed è una crisi che in questo mondo ha due fronti: il danno diretto che rischia di far tagliare servizi rivolti ai più deboli, e quello provocato alle quasi duemila persone disabili, che oggi hanno un posto di lavoro proprio nelle imprese del terzo settore e domani rischiano di perderlo, diventando costo per la comunità invece di produrre reddito. Ed è su questo che il settore è chiamato a raccolta, ha spiegato ieri il vicepresidente Costa insieme al portavoce ligure del forum del terzo settore, Valerio Balzini, e a Lorenzo Risso, che è il vice presidente del comitato di gestione del fondo regionale per il volontariato. «Bisogna capire che investire nel terzo settore è anche uno dei motori possibili per uscire tutti insieme dalla crisi», ha detto Balzini, il portavoce del Forum Ligure. Costa ha spiegato che l´obiettivo degli stati generali convocati ai Magazzini del Cotone è «far conoscere meglio una realtà importante, che può diventare protagonista dello sviluppo grazie al servizio svolto a vantaggio delle comunità in cui viviamo e capace, ad esempio con le cooperative sociali, di dare lavoro a 2.000 disabili, che in questo modo sono impegnati nel sociale ma producono anche reddito».Nella due giorni di domani e sabato verranno presentati ed analizzati i dati liguri, «come le 50 mila persone che usufruiscono dei servizi socio assistenziali forniti dalle cooperative sociali». Hanno un costo? «Una risoluzione europea dell´aprile scorso invita gli stati membri ad investire nel terzo settore, evidenziando che ogni euro investito nel volontariato corrisponde a quattro euro risparmiati dagli enti che dovrebbero fornire gli stessi servizi», ha detto Lorenzo Risso, del fondo regionale per il volontariato.I lavori del Terzo Settore si svolgeranno anche con una serie di tavoli tematici che cercheranno di mettere a fuoco i tanti aspetti di un mondo variegato, che va dalle associazioni di volontariato vere e proprie alle cooperative sociali che operano nel mondo del lavoro: «con azioni che per i due terzi riguardano servizi sociali». Ma non solo. Fanno parte del terzo Settore enti di promozione sportiva come l´Uisp o il Csi, le realtà degli anziani come l´Auser e la Federsolidarietà, per i ragazzi, per i disabili, l´immigrazione.

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