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giovedì 19 marzo 2009

LIBERTA’ PER IL POPOLO TIBETANO


-“Il 10 marzo 2009 è stato il cinquantesimo anniversario della pacifica rivolta del popolo tibetano contro la repressione della Cina comunista in Tibet…….Questi cinquanta anni hanno portato indescrivibili sofferenze e distruzioni alla terra del popolo tibetano….I tibetani stanno letteralmente vivendo l’inferno sulla terra” ( dichiarazione del Dalai Lama)L’invasione cinese risale al 2 ottobre 1950, quando Mao Zedong invia in Tibet 40 000 soldati che uccidono 8 000 guardie del Dalai Lama. A metà degli anni cinquanta le milizie comuniste cominciano a svuotare i monasteri.Nel 1955 avviene la prima insurrezione armata dei tibetani, con armi fornite dagli USA.Nel 1956 il governo cinese scatena una sanguinosa offensiva con 50 000 soldati e bombardamenti a tappeto.Nel 1959 il Dalai Lama fugge in India. La repressione cinese ha già fatto 65 000 vittime; 70 000 tibetani vengono deportati nei campi di lavoro; 80 000 fuggono verso i campi profughi indiani e nepalesi. Pochi dei seimila monasteri censiti prima del 1959 rimangono intatti,-Nel marzo 2008 il Tibet vengono commesse aggressioni e violenze contro gli immigrati cinesi ( l’immigrazione esa stata imposta dal governo cinese per indebolire l’etnia tibetana). Segue una feroce reazione poliziesca cinese-Dallo scorso marzo 1200 tibetani risultano “scomparsi”Il Dalai Lama non chiede l’indipendenza, ma una significativa autonomia per la regione tibetana. Ma il governo cinese è sordo ad ogni rivendicazione.

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