Il ministro La Russa annuncia:
"militari nei cantieri contro le morti bianche"
«Ho pronto un disegno di legge per la sicurezza sui cantieri di lavoro. In risposta all'appello del presidente Napolitano per le morti bianche intendo irrobustire il controllo sui cantieri, da parte dei carabinieri, con ispezioni a tappeto ma anche a campione. Debbo ancora parlare con il Ministro dell'Interno. Penso a Nucleo di Carabinieri, ma anche ai soldati al loro fianco finalizzato a controlli a sorpresa. Ci vuole una presenza forte per invertire questa tendenza, chiamiamola culturale o di abitudine. per me questo è un problema tanto importante quanto la criminalità».
Questa è la dichiarazione rilasciata dal ministro della Difesa Ignazio La Russa al quotidiano La Sicilia.
Ricevo e pubblico volentieri la risposta del direttore di PeaceReporter Maso Notarianni
Caro ministro,
La ringraziamo per l'attenzione che ha deciso di dedicare al dramma delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro. Una piaga che è tra le peggiori nel nostro Paese, ben più grave della sensazione di insicurezza che, grazie alla propaganda del suo governo, dell'opposizione e di buona parte dei mezzi di informazione i cittadini sentono.
Ben venga dunque qualsiasi iniziativa volta a far cessare questa strage che vede l'Italia al primo posto tra i paesi occidentali per morti bianche.
La nostra però non era una proposta seria, era una seria provocazione. Ovviamente, così come non servono nelle strade perché privi di qualsiasi strumento, i militari non servirebbero nemmeno nei cantieri, perché non potrebbero operare nel concreto. Altro discorso sono i Carabinieri, che invece hanno strumenti utili a controllare e a reprimere le irregolarità e le violazioni che nei cantieri e altrove causano tanti incidenti. Lo fanno da tempo, e se avessero qualche risorsa in più, lo farebbero meglio.
Quello che speriamo, peraltro è che i militari che lei, ministro della Difesa avrebbe deciso di utilizzare per il controllo dei luoghi di lavoro, siano gli stessi che ha già inviato nelle strade del nostro Paese. Facendolo diventare - secondo un autorevole quotidiano britannico - tanto simile alla Colombia da essere unito al Paese latinoamericano da una "sottile linea verde" militare.
Esiste già, e fin dal 1929, un apparato preposto al controllo del rispetto delle normative sui luoghi di lavoro: sono gli Ispettori del lavoro. Ma questo apparato, che ha tutti gli strumenti e soprattutto le conoscenze tecniche e giuridiche per portare avanti bene il suo fondamentale compito, è da sempre sottodimensionato, privo di risorse, impossibilitato a svolgere il suo compito.
A Milano si dice: "Ofelé fa el to mesté", che tradotto letteralmente suona: "O pasticciere, fai il tuo mestere". In italiano si dice "a ciascuno il suo".
Insomma, se proprio volesse il suo governo avrebbe gli strumenti per occuparsi, e con efficacia, della orrenda piaga delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro.
Noi abbiamo lanciato una provocazione, consapevoli della sua pesantezza. Ma era appunto una provocazione. Non vorremmo proprio che il nostro Paese si militarizzasse. E che la linea verde che ci unisce alla Colombia, oggi sottile, diventasse un robusto fascio.
Ben venga dunque qualsiasi iniziativa volta a far cessare questa strage che vede l'Italia al primo posto tra i paesi occidentali per morti bianche.
La nostra però non era una proposta seria, era una seria provocazione. Ovviamente, così come non servono nelle strade perché privi di qualsiasi strumento, i militari non servirebbero nemmeno nei cantieri, perché non potrebbero operare nel concreto. Altro discorso sono i Carabinieri, che invece hanno strumenti utili a controllare e a reprimere le irregolarità e le violazioni che nei cantieri e altrove causano tanti incidenti. Lo fanno da tempo, e se avessero qualche risorsa in più, lo farebbero meglio.
Quello che speriamo, peraltro è che i militari che lei, ministro della Difesa avrebbe deciso di utilizzare per il controllo dei luoghi di lavoro, siano gli stessi che ha già inviato nelle strade del nostro Paese. Facendolo diventare - secondo un autorevole quotidiano britannico - tanto simile alla Colombia da essere unito al Paese latinoamericano da una "sottile linea verde" militare.
Esiste già, e fin dal 1929, un apparato preposto al controllo del rispetto delle normative sui luoghi di lavoro: sono gli Ispettori del lavoro. Ma questo apparato, che ha tutti gli strumenti e soprattutto le conoscenze tecniche e giuridiche per portare avanti bene il suo fondamentale compito, è da sempre sottodimensionato, privo di risorse, impossibilitato a svolgere il suo compito.
A Milano si dice: "Ofelé fa el to mesté", che tradotto letteralmente suona: "O pasticciere, fai il tuo mestere". In italiano si dice "a ciascuno il suo".
Insomma, se proprio volesse il suo governo avrebbe gli strumenti per occuparsi, e con efficacia, della orrenda piaga delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro.
Noi abbiamo lanciato una provocazione, consapevoli della sua pesantezza. Ma era appunto una provocazione. Non vorremmo proprio che il nostro Paese si militarizzasse. E che la linea verde che ci unisce alla Colombia, oggi sottile, diventasse un robusto fascio.
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