Il giorno 7 novembre pomeriggio, nell’ambito delle manifestazioni dell’Arci in tutta la Liguria, è stato presentato alla cittadinanza il nuovo «Massoero2000» con una riflessione amichevole sugli «Ultimi della classe», proposta dal neo presidente eletto, cioè il sottoscritto. Ho accettato l’invito a fare parte di questa associazione «no profit», nel ruolo di presidente in sostituzione di don Antonio Balletto, da poco deceduto, perché le parole non bastano più. Lo ritengo un onore e un impegno verso la città, prima ancora che verso le persone che eufemisticamente definiamo «senza fissa dimora». In termini correnti stiamo parlando dei «barboni», sì proprio quelli che intaccano il decoro della città e che il governo in carica vuole schedare e magari mettergli addosso una stella gialla e magari ospitare su un treno da inviare magari in Germania come la mondezza di Napoli. Nel momento in cui i nostri lettori leggono queste righe, per le strade di Genova vi sono persone sulla strada perché schiacciate da una società ingiusta che non ha saputo proteggerle come avrebbe dovuto. Si avvicina l’inverno e mentre noi cianciamo, il freddo mieterà vittime tra le decine e decine di figli e figlie genovesi che la nostra civiltà cristiana non sa riparare sotto un tetto decente. Alcune associazioni tra le quali Massoero2000, San Marcellino e Sant’Egidio in collaborazione con l’Assessorato ai servizi sociali, cominceranno il pellegrinaggio notturno sulle strade per portare bevande calde, coperte e assistenza a queste persone, soggetti di diritto e titolari di dignità costituzionale. Ho un elenco di case dell’Arte che sono sfitte da anni e abbandonate e gridano vendetta davanti alla coscienza di chi gestisce questo patrimonio con disinvoltura e sperpero. Il problema deve essere risolto alla radice: chiediamo al Comune, ma anche ai privati che hanno case non utilizzate, anche fuori città, di darcele in comodato. Noi c’impegniamo a ristrutturarle e a farle abitare da queste persone con la nostra assistenza diretta. Attualmente Massoero2000 assiste circa 60 persone che vivono dignitosamente la loro cittadinanza.
La mareggiata di giovedì 6 novembre con onde alte anche cinque metri e a 120 chilometri all’ora ha colpito la costa ligure che simbolicamente potrebbe essere interpretata come una sberla storica data alla ligure terra perché si svegli dal suo torpore se non vuole annegare nell’erosione di se stessa. La sberla è anche come un invito a buttarsi fuori per uscire dal chiuso stantìo dove sembra che la società ligure si sia rintanata. La paura, artatamente fomentata da un governo irresponsabile con ministri incapaci e ideologici, sostenuti da supporters locali che non sanno vedere oltre il loro naso, sta uccidendo la parte migliore della cultura e dell’anima liguri che è l’accoglienza, la solidarietà, la partecipazione, la vita. Lunedì 27 ottobre alla Commenda si è celebrata la VII giornata dell’amicizia tra cristiani e islamici, alla presenza di tanta gente, compresi parlamentari e consiglieri comunali. Per l’occasione il Delegato dell’Ordine di Malta, proprietario della Commenda ha parlato degli immigrati come «i nuovi pellegrini, da accogliere». Splendida definizione che mette in evidenza la dimensione religiosa dell’immigrazione, con buona pace dei finti cristiani alla lega bossiana e dei simil-cattolici razzisti di religione berlusconiana, il cui capo-padrone riesce ad essere razzista anche quando si sforza di somigliare ad una caricatura da bagaglino.
Pro memoria. Continua la presenza solidale di molti amici per l’acquisto della macchina di Mauro, il cittadino genovese che per una buca di strada si è visto rovinata la sua vita e che adesso torna a vivere in modo pienamente autonomo perché potrà disporre quanto prima di una macchina automatica su misura. Per ora, solo io, dispongo di circa 4.000 euro, inviatemi da tanti amici, anche non di Genova. Continua austero e ieratico il silenzio da parte del Comune di Genova e, in specie dell’Assessorato ai servizi sociali che ormai assiste solo gli impiegati. Ne prendiamo atto.
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