Foto: Massacro di Gaza di questi giorni
Siamo in acque territoriali, da questo momento siete clandestini. Non sbarcate in un porto ma su una striscia di sabbia dove s’incaglierà questo barcone. E’ una notte di poca luna, il mare è calmo e non siamo stati avvistati dalla guardia costiera.
La terra che toccherete è l’Europa, un Paese dove il pane si trova buttato per strada e l’acqua scorre in quantità. E’ un Paese che non crede alla fame. Voi non sarete creduti.
Se la polizia vi trova, vi chiude in un recinto. Se chiedete asilo, non sarete ascoltati.
Pochi giorni fa hanno rispedito indietro uno di voi che al suo Paese era condannato a morte. Non l’hanno solo espulso verso un altro Paese, ma direttamente a casa sua, dal boia. Della vostra vita a loro non importa niente.
Alla fine dell’anno il capo deve dire ai suoi cittadini che con le sue leggi ha respinto centomila di voi. Voi siete i numeri della sua somma, per avere voti e applausi ha bisogno di ricacciarvi in mare.
Nascondetevi dove potete, bussate alle porte, c’è una folla di brava gente che aiuta i viaggiatori come voi. Bussate alle case più semplici, quelle conoscono i guai dei poveri.
Se vostra madre vi ha dato un poco di fortuna, troverete da vivere, se no troverete i recinti dei campi di prigionia e non sarà peggio dello stretto e della fame di questo viaggio.
La costa è piena di luci se cercate un paese lo trovate. Meglio però aspettare il giorno e muoversi senza bagagli. Siete di popoli diversi, tra di voi c’è gente che ha combattuto l’una contro l’altra. Qui a bordo siete stati in pace, vi siete aiutati. Avete problemi più seri della guerra, che è roba da governi, da chi ha potere e ne vuole di più. Voi avete da combattere con la vita, costringerla a darvi una mano.
Ma in terraferma non sarete in pace, lì c’è la polizia che vi farà guerra e ci sono quelli che approfittano di voi per pagarvi poco il lavoro, anche niente. A terra voi sarete più soldati che al Paese vostro, ma almeno combatterete per la vostra vita, per un pezzo di futuro migliore.
Tanti ce l’hanno fatta, molti di più no, molti nemmeno sono arrivati e stanno in fondo al mare. Il canale di Sicilia che abbiamo attraversato ha il fondo pieno di affogati. Nessuno li conta e ci sono pure leggi che condannano i pescatori se fanno un salvataggio. Abbiamo navigato sopra un cimitero marino.
In questi giorni in terraferma è festa, si chiama Natale, è la nascita del loro profeta, figlio di Dio. Nasce povero e senza tetto, come il bambino che è nato l’altra notte in mezzo a noi sul mare. Ricordateglielo quando vi piglieranno e vi chiederanno i nomi.
Dite che vi chiamate Giuseppe e vostra moglie si chiama Maria e il nome del neonato è quello di tutti gli intrusi del mondo, dei clandestini dalla nascita, di qualunque specie e fede, sono tutti cristi, unti dal sacro grasso della sala macchine, col cordone tagliato da un coltello di cucina e il nodo all’ombelico fatto alla marinara col mezzo barcaiolo.
La costa è in vista, guardate quante luci, non sono per voi…
[ Erri De Luca ]
mercoledì 31 dicembre 2008
martedì 30 dicembre 2008
I palestinesi come gli Ebrei sotto il regime nazista
Il marzo scorso è stato scelto come inviato speciale del Consiglio dell'Onu per i Diritti Umani nei Territori palestinesi Richard Falk, ebreo americano, professore emerito presso l'università di Princeton.
L'anno scorso Falk aveva paragonato la situazione esistente nei Territori a quella vissuta dagli ebrei sotto il regime nazista, rifiutatosi poi di ritirare tale sua dichiarazione. Indignato da tali affermazioni, il ministero degli Esteri israeliano aveva reso noto che non avrebbe consentito l'ingresso al Professor Falk in Israele, sottolineando come il mandato dell'inviato speciale delle Nazioni Unite dovesse riguardare le violazioni dei diritti umani nei rapporti tra israeliani e palestinesi in maniera biunivoca, non focalizzandosi solamente sull'azione israeliana ( come se ad occupare e rubare terre, imporre cheick-point, affamare e privare di ogni cosa, persino acqua e farina, la popolazione fossero i palestinesi, nota di E.A. ) . Le autorità israeliane hanno negato l'ingresso all'inviato Onu, obbligandolo a salire su un aereo che lo ha portato fuori dal Paese, poiché Falk "non è stato invitato da Israele, né ha coordinato la sua visita in Israele come previsto dai regolamenti Onu". In questa vicenda, il rifiuto di ritirare il paragone con i nazisti ha sicuramente giocato un ruolo determinante. Il predecessore di Richard Falk, il sudafricano John Dugard, aveva paragonato la situazione di vita dei palestinesi a quella dell'apartheid.
L'anno scorso Falk aveva paragonato la situazione esistente nei Territori a quella vissuta dagli ebrei sotto il regime nazista, rifiutatosi poi di ritirare tale sua dichiarazione. Indignato da tali affermazioni, il ministero degli Esteri israeliano aveva reso noto che non avrebbe consentito l'ingresso al Professor Falk in Israele, sottolineando come il mandato dell'inviato speciale delle Nazioni Unite dovesse riguardare le violazioni dei diritti umani nei rapporti tra israeliani e palestinesi in maniera biunivoca, non focalizzandosi solamente sull'azione israeliana ( come se ad occupare e rubare terre, imporre cheick-point, affamare e privare di ogni cosa, persino acqua e farina, la popolazione fossero i palestinesi, nota di E.A. ) . Le autorità israeliane hanno negato l'ingresso all'inviato Onu, obbligandolo a salire su un aereo che lo ha portato fuori dal Paese, poiché Falk "non è stato invitato da Israele, né ha coordinato la sua visita in Israele come previsto dai regolamenti Onu". In questa vicenda, il rifiuto di ritirare il paragone con i nazisti ha sicuramente giocato un ruolo determinante. Il predecessore di Richard Falk, il sudafricano John Dugard, aveva paragonato la situazione di vita dei palestinesi a quella dell'apartheid.
martedì 23 dicembre 2008
Buone notizie ed un regalo di Natale, un milione di euro in più per i sociale.
via libera al bilancio 2009 Tursi,
un milione in più per il sociale
Approvato un emendamento di Antonio Bruno
( Nella Foto Antonio Bruno e Pino Parisi).
Le risorse aggiuntive per i servizi alla persona dovrebbero derivare dall'incremento del recupero dell'evasione fiscale e dalla riduzione del 10% delle spese di rappresentanza
Un milione di euro in più per i servizi alla persona rispetto ai circa 75 milioni previsti nella proposta della giunta.
E' l'unica novità introdotta nel bilancio comunale di previsione 2009 approvato ieri pomeriggio dal consiglio comunale con i 31 "sì" della maggioranza al gran completo e 13 "no" dell'opposizione, dopo aver "smaltito" ben 183 ordini del giorno (63 dei quali presentati solo dal forzista Guido Grillo), e dopo il tradizionale scambio di auguri conviviale.
A chiedere un incremento dei fondi per il sociale era un emendamento (l'unico presentato) proposto dal capogruppo di Se-Prc, Antonio Bruno, per chiedere di aumentare di un milione, appunto, le entrate derivate dal recupero dell'evasione fiscale, di ridurre del 10% le spese di rappresentanza e di utilizzare le risorse derivanti da queste azioni per fronteggiare le "nuove" forme di povertà.
L'emendamento è stato accolto dalla giunta e poi approvato alla quasi unanimità dal consiglio (unico contrario Giuseppe Murolo di An), anche se, dalla maggioranza, più voci hanno chiesto alla giunta d'impegnarsi per far sì che, oltre a confermare, come ha fatto, per i servizi alla persona la stessa cifra stanziata nel preventivo 2008, s'impegni ad arrivare nel 2009 almeno agli 81 milioni di euro raggiunti nel bilancio consolidato di quest'anno.«Questo bilancio è coerente con quello dell'anno scorso e con gli obiettivi che ci eravamo prefissati: riduzione del debito, mantenimento delle risorse stanziate per i servizi sociali, aumento della capacità d'investimento» ha commentato il capogruppo del Pd, Simone Farello, sottolineando come l'amministrazione comunale si sia fatta carico di sopperire alla riduzione di risorse statali, e richiamando anche ad una maggiore responsabilità la Regione che, secondo il capogruppo del Pd, «potrebbe fare di più»soprattutto sul fronte del sociale.
Polemico con l'opposizione il capogruppo dell'Ulivo, Umberto Lo Grasso: «Ma con che coraggio si propone di usare una quota del fondo di riserva per i servizi sociali, quando il Governo di centro "taglia" le risorse ai Comuni?» ha chiesto, alludendo ad un ordinedel giorno di Fi e sottolineando in positivo i risparmi attuati dalla giunta.
Dalle fila dell'opposizione, invece, la capogruppo di Fi, RaffaellaDella Bianca, ha rimarcato «la mancanza di un progetto di città. Ci sono tanti piccoli interventi di ordinaria amministrazione ma nessun progetto diampio respiro su temi strategici. L'unico aspetto positivo è che il bilancio venga approvato entro la fine dell'anno».
Il capogruppo della listaBiasotti, Valter Centanaro, ha dichiarato di apprezzare alcuni sforzi dell'amministrazione, ma ha sottolineato l'indebitamento ancora molto alto e la necessità di ridurre ulteriormente alcune voci di spesa.«Bisogna passare dalla politica degli annunci a quella del fare» ha affermato il forzista Giuseppe Costa. «E' un bilancio criptato, in cui è impossibile capire quali investimenti farà il Comune» ha attaccato il consigliere de La Destra Gianni Bernabò Brea. «In 32 ore di commissione nessuno ha mai fatto una domanda - ha risposto l'assessore Francesca Balzani - e la forma in cui redigere il bilancio è imposta dal legislatore». Prima del bilancio il consiglio comunale aveva approvato, a maggioranza, anche il piano triennale dei lavori pubblici.a.c.
domenica 21 dicembre 2008
E' compito di tutti esigere e promuovere un cambiamento
La corruzione inconsapevole che affonda il Paese
di ROBERTO SAVIANO
La cosa enormemente tragica che emerge in questi giorni è che nessuno dei coinvolti delle inchieste napoletane aveva la percezione dell'errore, tantomeno del crimine. Come dire ognuno degli imputati andava a dormire sereno. Perché, come si vede dalle carte processuali, gli accordi non si reggevano su mazzette, ma sul semplice scambio di favori: far assumere cognati, dare una mano con la carriera, trovare una casa più bella a un costo ragionevole. Gli imprenditori e i politici sanno benissimo che nulla si ottiene in cambio di nulla, che per creare consenso bisogna concedere favori, e questo lo sanno anche gli elettori che votano spesso per averli, quei favori. Il problema è che purtroppo non è più solo la responsabilità del singolo imprenditore o politico quando è un intero sistema a funzionare in questo modo.Oggi l'imprenditore si chiama Romeo, domani avrà un altro nome, ma il meccanismo non cambierà, e per agire non si farà altro che scambiare, proteggere, promettere di nuovo. Perché cosa potrà mai cambiare in una prassi, quando nessuno ci scorge più nulla di sbagliato o di anomalo. Che un simile do ut des sia di fatto corruzione è un concetto che moltissimi accoglierebbero con autentico stupore e indignazione. Ma come, protesterebbero, noi non abbiamo fatto niente di male!
E che tale corruzione non vada perseguitata soltanto dalla giustizia e condannata dall'etica civile, ma sia fonte di un male oggettivo, del funzionamento bloccato di un paese che dovrebbe essere fondato sui meccanismi di accesso e di concorrenza liberi, questo risulta ancora più difficile da cogliere e capire. La corruzione più grave che questa inchiesta svela sta nel mostrarci che persone di ogni livello, con talento o senza, con molta o scarsa professionalità, dovevano sottostare al gioco della protezione, della segnalazione, della spinta.Non basta il merito, non basta l'impegno, e neanche la fortuna, per trovare un lavoro. La condizione necessaria è rientrare in uno scambio di favori. In passato l'incapace trovava lavoro se raccomandato. Oggi anche la persona di talento non può farne a meno, della protezione. E ogni appalto comporta automaticamente un'apertura di assunzioni con cui sistemare i raccomandati nuovi.Non credo sia il tempo di convincere qualcuno a cambiare idea politica, o a pensare di mutare voto. Non credo sia il tempo di cercare affannosamente il nuovo o il meno peggio sino a quando si andrà incontro a una nuova delusione. Ma sono convinto che la cosa peggiore sia attaccarsi al triste cinismo italiano per il quale tutto è comunque marcio e non esistono innocenti perché in un modo o nell'altro tutti sono colpevoli. Bisogna aspettare come andranno i processi, stabilire le responsabilità dei singoli. Però esiste un piano su cui è possibile pronunciarsi subito. Come si legge nei titoli di coda del film di Francesco Rosi "Le mani sulla città: "I nomi sono di fantasia ma la realtà che li ha prodotti è fedele".
Indipendentemente dalle future condanne o assoluzioni, queste inchieste della magistratura napoletana, abruzzese e toscana dimostrano una prassi che difficilmente un politico - di qualsiasi colore - oggi potrà eludere. Non importa se un cittadino voti a destra o a sinistra, quel che bisogna chiedergli oggi è esclusivamente di pretendere che non sia più così. Non credo siano soltanto gli elettori di centrosinistra a non poterne più di essere rappresentati da persone disposte sempre e soltanto al compromesso. La percezione che il paese stia affondando la hanno tutti, da destra a sinistra, da nord a sud. E come in ogni momento di crisi, dovrebbero scaturirne delle risorse capaci di risollevarlo. Il tepore del "tutto è perduto" lentamente dovrebbe trasformarsi nella rovente forza reattiva che domanda, esige, cambia le cose. Oggi, fra queste, la questione della legalità viene prima di ogni altra.L'imprenditoria criminale in questi anni si è alleata con il centrosinistra e con il centrodestra. Le mafie si sono unite nel nome degli affari, mentre tutto il resto è risultato sempre più spaccato. Loro hanno rinnovato i loro vertici, mentre ogni altra sfera di potere è rimasta in mano ai vecchi. Loro sono l'immagine vigorosa, espansiva, dinamica dell'Italia e per non soccombere alla loro proliferazione bisogna essere capaci di mobilitare altrettante energie, ma sane, forti, mirate al bene comune.
Idee che uniscano la morale al business, le idee nuove ai talenti.
Ho ricevuto l'invito a parlare con i futuri amministratori del Pd, così come l'invito dell'on del Pdl Granata ad andare a parlare a Palermo con i giovani del suo partito. Credo sia necessario il confronto con tutti e non permettere strumentalizzazioni. Le organizzazioni criminali amano la politica quando questa è tutta identica e pronta a farsi comprare. Quando la politica si accontenta di razzolare nell'esistente e rinuncia a farsi progetto e guida. Vogliono che si consideri l'ambito politico uno spazio vuoto e insignificante, buono solo per ricavarne qualche vantaggio. E a loro come a tutti quelli che usano la politica per fini personali, fa comodo che questa visione venga condivisa dai cittadini, sia pure con tristezza e rassegnazione.La politica non è il mio mestiere, non mi saprei immaginare come politico, ma è come narratore che osserva le dinamiche della realtà che ho creduto giusto non sottrarmi a una richiesta di dialogo su come affrontare il problema dell'illegalità e della criminalità organizzata. Il centrosinistra si è creduto per troppo tempo immune dalla collusione quando spesso è stato utilizzato e cooptato in modo massiccio dal sistema criminale o di malaffare puro e semplice, specie in Campania e in Calabria. Ma nemmeno gli elettori del centrodestra sono felici di sapere i loro rappresentanti collusi con le imprese criminali o impegnati in altri modi a ricavare vantaggi personali. Non penso nemmeno che la parte maggiore creda davvero che sia in atto un complotto della magistratura. Si può essere elettori di centrodestra e avere lo stesso desiderio di fare piazza pulita delle collusioni, dei compromessi, di un paese che si regge su conoscenze e raccomandazioni.Credo che sia giunto il tempo di svegliarsi dai sonni di comodo, dalle pie menzogne raccontate per conforto, così come è tempo massimo di non volersela cavare con qualche pezza, quale piccola epurazione e qualche nome nuovo che corrisponda a un rinnovamento di facciata. Non ne rimane molto, se ce n'è ancora. Per nessuno. Chi si crede salvo, perché oggi la sua parte non è stata toccata dalla bufera, non fa che illudersi. Per quel che bisogna fare, forse non bastano nemmeno i politici, neppure (laddove esistessero) i migliori. In una fase di crisi come quella in cui ci troviamo, diviene compito di tutti esigere e promuovere un cambiamento.Svegliarsi. Assumersi le proprie responsabilità. Fare pressione. È compito dei cittadini, degli elettori. Ognuno secondo la sua idea politica, ma secondo una richiesta sola: che si cominci a fare sul serio, già da domani
giovedì 18 dicembre 2008
Non solo a Natale...
PANNOLINI ECOLOGICI LAVABILI PER I BIMBI DEL FUTURO
Si chiama così l’iniziativa sviluppata dagli assessorati per le Attività per la riduzione dell’inquinamento, di quello al Ciclo dei rifiuti urbani e di quello per l’Infanzia e la scuola. Lo scopo è promuovere l’uso dei pannolini ecologici lavabili. Circa un terzo della produzione di rifiuti domestici è infatti costituito da pannolini usa e getta per bambini; una vera e propria montagna di plastica che si riversa sull’ambiente. Basti considerare che nei primi tre anni di vita un bambino consuma circa 5000/6000 pannolini e che ogni pannolino impiega circa 500 anni per essere completamente smaltito. L’uso di pannolini ecologici lavabili comporta alcuni vantaggi rispetto ai pannolini usa e getta. Al bambino riduce le irritazioni cutanee in quanto la sua pelle sta a contatto con tessuto naturale, traspirante e non sbiancato, nel contempo la famiglia avrà un risparmio sul bilancio familiare, anche calcolando il consumo di acqua e di energia elettrica per il lavaggio per l’ambiente la corretta eliminazione dei residui organici nel wc ed una minore produzione di rifiuti da smaltire.
Dalla “Eco System Solution Srl” - ditta aggiudicataria della gara d’appalto del febbraio 2008 svolta dal settore Ambiente in collaborazione con il settore Affari Generali per la fornitura dei pannolini ecologici - il Comune ha acquistato 570 kit di prova che verranno distribuiti alle famiglie dei bambini lattanti e semidivezzi iscritti agli asili nido comunali. Questo kit comprende: 4 pannolini ecologici lavabili in spugna di cotone anallergico non sbiancato con velcro laterale, 1 mutandina copripannolino lavabile in microfibra impermeabile e traspirante, 1 rotolo di n. 100 veli atossici e anallergici che raccolgono i residui organici eliminabili nel wc. Tutte le famiglie interessate, residenti nel Comune di Genova con bambini da 0 a 24 mesi, potranno comprare lo stesso kit di pannolini ecologici lavabili ecobimbi al vantaggioso prezzo di € 49 per la taglia 2 e di € 50,80 per la taglia 3.
I negozi che applicheranno questa offerta sono:
FARMACIA REALI
Via Interiano, 5 R, 16124 Genova. Tel. 010.581490-010.5951831
FARMACIA PEDRINI
Via XX Settembre 61 R, 16121 Genova. Tel. 010.561920-010.5305309
FARMACIA N.S. DELLA PROVVIDENZA
Piazza della Cernia, 9 R, 16124 Genova. Tel. 010.2478833-010.2474545
FARMACIA PIVA
Via Bertuccioni, 3 R, 16139 Genova. Tel. 010.870719-010.8392138
FARMACIA ALVIGINI
Via Petrarca, 14 R, 16121 Genova. Tel. 010.561024-010.586181
FARMACIA SAN RAFFAELE
Corso Gastaldi, 201 R, 16129 Genova. Tel. 010.5220177-010.5220197
OUTLET BABY-KIDS
Via Ramiro Ginocchio, 33R, 16137 Genova. Tel. 010.8593463
MATERESE
Via Canevari, 70-72 R, 16137 Genova. Tel. 010.8393494
BABY FARMA-KUTUBIA
Via al Santuario N.S. della Guardia, 38 R, 16163 Genova - Tel. 010.7261513
L’iniziativa è valida fino al 5 maggio 2009.
martedì 16 dicembre 2008
GRONDA SI GRONDA NO PARLIAMONE UN PO'
di Andrea Agostini
La recente decisione presa dalla Pubblica Amministrazione Comunale di aprire un dibattito pubblico sulla gronda di ponente, decisione condivisa e sottoscritta dal Consiglio Comunale, apre una pagina importante nella storia dei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e i cittadini. Era una innovazione di cui cera bisogno e segna uno spartiacque nella gestione della cosa pubblica in Comune, di cui da tempo si sentiva il bisogno e che la Sindaco ha inserito nel suo programma di governo con notevoli risultati sul piano elettorale.
Quindi una grande luce. Restano numerose ombre che si spera nel proseguio si possano eliminare.
Innanzitutto la legge del Debat Publique ( vale la pena ricordare proposta ed attuata dalla destra governativa di oltralpe ) parla molto chiaro: il debat publique prevede che il dibattito sia aperto sui progetti preliminari mettendo a confronto tutte le possibili varianti, compresa lipotesi che lanalisi del rapporto costi benefici finisca per sconsigliare limpresa.
Questa è unombrona non unombretta. La Sindaco ha dichiarato che la Gronda deve essere fatta e che la discussione ( il debat publique alla genovese ) si fara ma solo per decidere dove la Gronda attraversera il Polcevera, in contrasto netto con una parte rilevante della sua stessa maggioranza che ha chiesto una valutazione piu ampia in sintonia con la legge italiana ( ed europea ) sulla Valutazione Ambientale Strategica e laccesso alle informazioni e ai dati al momento non nella disponibilità degli enti pubblici, ma chiusi nelle ermetiche cassaforti del gestore autostradale.
Questa mancanza di dati non puo non generare alcuni sospetti sulle reali intenzioni della Società Autostrade che si sì, si sobbarcherebbe il costo del debat publique in salsa genovese, ma a patto che non si discuta, dati alla mano dei numeri e ancor di piu che il tracciato sia definito in modo da garantire a se stessa che non ci sara gara europea per la realizzazione della tratta ( si tratterebbe di un rifacimento dellesistente ) e ancor di più non ci sarà gara per lassegnazione della tratta alla societa che fara la migliore offerta per la gestione della tratta.
La questione della gronda di ponente è lesempio palese della capacità del marketing a sostituirsi alla politica nelle questioni rilevanti di politica territoriale, perche nel nostro caso di numeri non si puo parlare perche non ci sono e allora via alla glorificazione di unopera che forse ( e sottolineo forse ) è inutile e non è nellinteresse pubblico, ma resta molto costosa ( per i nostri soldi ) e molto remunerativa per i gestori.
Proviamo a delineare scenari facendo tesoro delle poche informazioni in nostro possesso e delle indicazioni programmatiche e strategiche più volte ribadite dalla Amministrazione Comunale.
Innanzitutto il porto lungo. E proposta consolidata della Amministrazione Comunale. Ma ecco che viene fuori un primo dato contrastante con la proposta della gronda di ponente. Da Voltri escono ( ed entrano ) ogni giorno dellanno circa trecento venti camion ( dati dell Autorità Portuale ) 640 in tutto. Ora è del tutto evidente a chi si prendesse la briga di controllare de visu che i suddetti camion prendono la via del nord entrando al casello di Voltri imboccando la Voltri Alessandria. Per i traffici del porto di Voltri la Gronda non ha alcuna incidenza rilevante e in piu alcuni importanti imprenditori del settore e luniversità di Torino coi finanziamenti di Banca Intesa San Paolo propongono la costruzione di un treno in galleria tra Voltri e Lerma che essi dichiarano in grado di trasportare 10 milioni di teu ( circa 8 volte in più di quanto oggi viene sbarcato a Genova in tutto il porto ).
Altro discorso ed altra evidenza va fatta per laltro grande polo genovese, quello di Sampierdarena. E anche qui la decisione di ridisegnare larea di San Benigno e ladeguamento della galleria di Montegalletto allingresso di Genova Ovest dovrebbe instradare tutto il traffico su due ruote in entrata ed uscita dal porto a Sampierdarena sulla Genova Serravalle e anche in questo caso linteresse per la gronda di ponente è irrilevante.
Se proseguiamo coi discorsi empirici basati su fatti verificabili da chiunque anche tutto il traffico legato al terminal traghetti viaggia sulla Genova Milano e non utilizza la gronda se non in maniera molto marginale.
Ma voi direte: ma cè sempre un traffico terribile sulla linea Voltri Sampierdarena e se non viene dal porto da cosa viene?
E qui sarebbe utile il conforto dei dati che Società Autostrade tiene ben nascosti da decenni.
Certo i camion ci sono e sono tanti, ma da dove arrivano e dove vanno?
Secondo studi delluniversità di Milano per una analisi di fattibilità di una tangenziale a nord est della città la parte piu considerevole di quel traffico è dovuta alla logistica intra comunale, ai camion che portano i rifornimenti da un quartiere allaltro per intenderci, alla mancanza di collegamenti pubblici competitivi con le due ruote che costringono gli utenti privati a fare un uso massiccio del mezzo privato, ad operatori della logistica insediati in maniera irrazionale allinterno di centri abitati intensamente abitati.
Ed è proprio il caso genovese. La mancata metropolitanizzazione della linea costiera ( realizzabile con un intervento sempre promesso e mai realizzato a costi di dieci e forse piu volte minori di quelli della gronda ) obbliga i cittadini ad usare lauto privata con costi per i privati del tutto eliminabili la metropolitanizzazione della ferrovia costiera sposterebbe un milione di passaggi giornalieri dal mezzo privato a quello pubblico e ha un impatto ambientale devastante su tutta larea metropolitana.
Per la logistica basterebbe seguire le regole che si son date molte città europee: i servizi logistici gestiti in comuità tra i negozianti attraverso i civ con prezzi al consumatore abbatturi, mezzi elettrici e a basso impatto, orari precisi non confliggenti coi picchi di traffico. Ovviamente tutto a costo zero per il pubblico, anzi con un notevole risparmio sui costi diretti ed indiretti.
E la logistica?
Be quello è un problema risolvibilissimo i centinaia di camion che ogni giorno attraversano a tutte le ore Sampierdarena per raggiungere il centro logistico limitrofo al ponte di Cornigliano operano in deroga da sempre sforando tutti i limiti acustici e di polveri sottili nei centri abitati e la stessa cosa si puo dire dei centri logistici di via Borzoli, degli Erzelli-Cornigliano, e dei molti altri che affliggono in violazione di leggi e norme italiane ed europee la cittadinanza.
Se controllassimo i numeri e la smettessimo con la politica delle deroghe instradando le mobilità delle persone e delle merci allinterno dei vincoli di un piano di mobilità urbana in linea con le ambizioni europee ripetutamente enunciate dalla nostra sindaco , si potrebbero risparmiare una valangata di quattrini pubblici per dirottarli verso altre e piu impellenti criticità restituendo a costo zero livelli di qualità della vita in città agli abitanti che da tempo e invano lo richiedono
Questa sarebbe si unidea luminosa e nel pieno accordo con le dichiarazioni programmatiche che hanno portato al successo la sindaco.
Andrea Agostini
Quindi una grande luce. Restano numerose ombre che si spera nel proseguio si possano eliminare.
Innanzitutto la legge del Debat Publique ( vale la pena ricordare proposta ed attuata dalla destra governativa di oltralpe ) parla molto chiaro: il debat publique prevede che il dibattito sia aperto sui progetti preliminari mettendo a confronto tutte le possibili varianti, compresa lipotesi che lanalisi del rapporto costi benefici finisca per sconsigliare limpresa.
Questa è unombrona non unombretta. La Sindaco ha dichiarato che la Gronda deve essere fatta e che la discussione ( il debat publique alla genovese ) si fara ma solo per decidere dove la Gronda attraversera il Polcevera, in contrasto netto con una parte rilevante della sua stessa maggioranza che ha chiesto una valutazione piu ampia in sintonia con la legge italiana ( ed europea ) sulla Valutazione Ambientale Strategica e laccesso alle informazioni e ai dati al momento non nella disponibilità degli enti pubblici, ma chiusi nelle ermetiche cassaforti del gestore autostradale.
Questa mancanza di dati non puo non generare alcuni sospetti sulle reali intenzioni della Società Autostrade che si sì, si sobbarcherebbe il costo del debat publique in salsa genovese, ma a patto che non si discuta, dati alla mano dei numeri e ancor di piu che il tracciato sia definito in modo da garantire a se stessa che non ci sara gara europea per la realizzazione della tratta ( si tratterebbe di un rifacimento dellesistente ) e ancor di più non ci sarà gara per lassegnazione della tratta alla societa che fara la migliore offerta per la gestione della tratta.
La questione della gronda di ponente è lesempio palese della capacità del marketing a sostituirsi alla politica nelle questioni rilevanti di politica territoriale, perche nel nostro caso di numeri non si puo parlare perche non ci sono e allora via alla glorificazione di unopera che forse ( e sottolineo forse ) è inutile e non è nellinteresse pubblico, ma resta molto costosa ( per i nostri soldi ) e molto remunerativa per i gestori.
Proviamo a delineare scenari facendo tesoro delle poche informazioni in nostro possesso e delle indicazioni programmatiche e strategiche più volte ribadite dalla Amministrazione Comunale.
Innanzitutto il porto lungo. E proposta consolidata della Amministrazione Comunale. Ma ecco che viene fuori un primo dato contrastante con la proposta della gronda di ponente. Da Voltri escono ( ed entrano ) ogni giorno dellanno circa trecento venti camion ( dati dell Autorità Portuale ) 640 in tutto. Ora è del tutto evidente a chi si prendesse la briga di controllare de visu che i suddetti camion prendono la via del nord entrando al casello di Voltri imboccando la Voltri Alessandria. Per i traffici del porto di Voltri la Gronda non ha alcuna incidenza rilevante e in piu alcuni importanti imprenditori del settore e luniversità di Torino coi finanziamenti di Banca Intesa San Paolo propongono la costruzione di un treno in galleria tra Voltri e Lerma che essi dichiarano in grado di trasportare 10 milioni di teu ( circa 8 volte in più di quanto oggi viene sbarcato a Genova in tutto il porto ).
Altro discorso ed altra evidenza va fatta per laltro grande polo genovese, quello di Sampierdarena. E anche qui la decisione di ridisegnare larea di San Benigno e ladeguamento della galleria di Montegalletto allingresso di Genova Ovest dovrebbe instradare tutto il traffico su due ruote in entrata ed uscita dal porto a Sampierdarena sulla Genova Serravalle e anche in questo caso linteresse per la gronda di ponente è irrilevante.
Se proseguiamo coi discorsi empirici basati su fatti verificabili da chiunque anche tutto il traffico legato al terminal traghetti viaggia sulla Genova Milano e non utilizza la gronda se non in maniera molto marginale.
Ma voi direte: ma cè sempre un traffico terribile sulla linea Voltri Sampierdarena e se non viene dal porto da cosa viene?
E qui sarebbe utile il conforto dei dati che Società Autostrade tiene ben nascosti da decenni.
Certo i camion ci sono e sono tanti, ma da dove arrivano e dove vanno?
Secondo studi delluniversità di Milano per una analisi di fattibilità di una tangenziale a nord est della città la parte piu considerevole di quel traffico è dovuta alla logistica intra comunale, ai camion che portano i rifornimenti da un quartiere allaltro per intenderci, alla mancanza di collegamenti pubblici competitivi con le due ruote che costringono gli utenti privati a fare un uso massiccio del mezzo privato, ad operatori della logistica insediati in maniera irrazionale allinterno di centri abitati intensamente abitati.
Ed è proprio il caso genovese. La mancata metropolitanizzazione della linea costiera ( realizzabile con un intervento sempre promesso e mai realizzato a costi di dieci e forse piu volte minori di quelli della gronda ) obbliga i cittadini ad usare lauto privata con costi per i privati del tutto eliminabili la metropolitanizzazione della ferrovia costiera sposterebbe un milione di passaggi giornalieri dal mezzo privato a quello pubblico e ha un impatto ambientale devastante su tutta larea metropolitana.
Per la logistica basterebbe seguire le regole che si son date molte città europee: i servizi logistici gestiti in comuità tra i negozianti attraverso i civ con prezzi al consumatore abbatturi, mezzi elettrici e a basso impatto, orari precisi non confliggenti coi picchi di traffico. Ovviamente tutto a costo zero per il pubblico, anzi con un notevole risparmio sui costi diretti ed indiretti.
E la logistica?
Be quello è un problema risolvibilissimo i centinaia di camion che ogni giorno attraversano a tutte le ore Sampierdarena per raggiungere il centro logistico limitrofo al ponte di Cornigliano operano in deroga da sempre sforando tutti i limiti acustici e di polveri sottili nei centri abitati e la stessa cosa si puo dire dei centri logistici di via Borzoli, degli Erzelli-Cornigliano, e dei molti altri che affliggono in violazione di leggi e norme italiane ed europee la cittadinanza.
Se controllassimo i numeri e la smettessimo con la politica delle deroghe instradando le mobilità delle persone e delle merci allinterno dei vincoli di un piano di mobilità urbana in linea con le ambizioni europee ripetutamente enunciate dalla nostra sindaco , si potrebbero risparmiare una valangata di quattrini pubblici per dirottarli verso altre e piu impellenti criticità restituendo a costo zero livelli di qualità della vita in città agli abitanti che da tempo e invano lo richiedono
Questa sarebbe si unidea luminosa e nel pieno accordo con le dichiarazioni programmatiche che hanno portato al successo la sindaco.
Andrea Agostini
sabato 13 dicembre 2008
Moschea, le risposte dei Cattolici nel Vangelo e nella Costituzione
Moschea, le risposte dei Cattolici nel Vangelo e nella Costituzione
di don Paolo Farinella
Oggi, 10 dicembre 2008, ricorre il 60° anniversario della «Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo»; il 1 gennaio abbiamo ricordato il 60° della «Costituzione Italiana», la cui parte prima («Principi Fondamentali»: artt. 1-54) è universalmente considerata una delle più belle pagine di civiltà di tutti i tempi in tutto il mondo. Dopo sessant’anni si poteva e doveva sperare che i due documenti fossero diventati costume abituale di vita e cultura. Dobbiamo invece prendere atto che celermente stiamo tornando all’età della preistoria. A Genova, nonostante i due documenti che avrebbero dovuto sancire il livello irreversibile della nostra cultura e della nostra civile maturità, stiamo ancora a discutere se cittadini e/o immigrati di religione islamica possano o non possano costruirsi un luogo di culto, chiamato «Moschea», termine derivato dallo spagnolo «Mezquita» che traduce l’arabo «Masjid», luogo dove si compiono le prostrazioni obbligatorie durante la preghiera. E’ il segno più grave della nostra involuzione civile.
Il 25 gennaio 2009 per i cattolici ricorrerà il 50° anniversario dell’annuncio del concilio Vaticano II che il 7 dicembre 1965 (44 anni fa) pubblicò il decreto Dignitatis Humanae, sulla libertà religiosa, che contiene il diritto di disporre di luoghi adeguati al culto. La libertà religiosa, per il concilio, è il fondamento di ogni altra libertà. Chi appartiene al «Partito delle (?!) libertà» e non perde occasione per inginocchiarsi lascivamente davanti al clero, deve sapere che se non riconosce il diritto di qualsiasi minoranza, fosse anche una sola persona, ad avere luoghi adeguati di culto, rinnega non solo la civiltà occidentale, ma anche la millantata religiosità e non può dirsi cristiano.
Per iniziativa del Movimento «Per il Bene Comune» si è svolto ieri a Genova un convegno sulla Dichiarazione dell’Onu che ha posto in primo piano il diritto di ciascuno, specie dei poveri, a vedere realizzati i propri diritti in una città dove ognuno sia persona e non un ingranaggio anonimo. I cristiani di Genova, cardinale in testa, vangelo in una mano e Dichiarazione dell’Onu e Costituzione nell’altra, dovrebbero essere i primi a difendere il diritto dei credenti musulmani, come di qualsiasi altra religione, ad avere non una, ma tutte le moschee necessarie alle loro esigenze. Lo esigono il Diritto e la Democrazia, lo impongono la Civiltà e la città degli Onesti e dei Liberi.
Il 3 dicembre si è svolta a Palazzo Rosso una conferenza stampa degli assessorati alla promozione della città di Genova di Comune e Provincia con la presenza rilevante di Nando Dalla Chiesa, consigliere del Sindaco. Beh! a me è parso che la montagna abbia partorito un topolino piccolo piccolo, ma molto piccolo dal titolo «Il tempo dei presepi». Due assessorati e un consigliere hanno predisposto un manifesto, affastellando «di tutto e di più» senza una logica interna. Per la zona Genova Centro Est, tra i 16 concerti proposti ne hanno scelto «motu proprio» alcuni a caso, dimenticandosi di citare il CIV-San Bernardo che da solo, ormai alla III edizione, organizza ben 6 concerti, uno in ogni chiesa della zona. Vorrebbero chiamare cultura la fatica degli altri che operano realmente sul territorio e su cui «lorsignori» sanno solo metterci in cima il cappello della festa senza fatica e senza impegno, solo a Natale.
Giovedì 4 dicembre il nostro giornale ospitò un intervento di Alessandra Ballerini e Don Andrea Gallo, difensori d’ufficio di Nando Della Chiesa, in risposta, immagino, ai miei plurimi richiami critici. Essi infatti così attaccano: «In riferimento ai recenti attacchi nei confronti di Nando Dalla Chiesa …» e via una elegiaca ovazione al consigliere per la promozione di Genova. Mi fa piacere che si discuta della città, ma con tutto l’affetto e la riverenza per don Andrea e la stima per Alessandra (che non conosco), mi preme dire che non ho capito, per mio limite, l’obiettivo dell’intervento che oltre ad affermazioni generiche non ha portato alcun fatto rilevante degno di nota.
Postilla. Il padrone del governo, maggioranza e opposizione, che non ha mai azzeccato una previsione e/o una soluzione politica, specialmente in campo economico, continua a dire agli Italiani che «va tutto bene madama la marchesa!» e che devono spendere e consumare anche quello che non hanno. Qualcuno gli dica, per favore, come stanno le cose. Intanto per prudenza, consiglio i due lettori di questa rubrica a fare esattamente il contrario: risparmiare se si può, perché le vacche magre dimagriranno ancora e naturalmente sarà tutta colpa di Prodi e dei comunisti.
mercoledì 10 dicembre 2008
10 dicembre 2008 sessantanni dalla dichiarazione universale dei diritti umani
Dibattito Pubblico organizzato da Per Il Bene Comune
Con questa iniziativa abbiamo voluto sollecitare la cittadinanza a farsi carico della difesa dei diritti umani, promuovere la cultura della pace, della nonviolenza e dare voce a chi non ha mai voce con iniziative precise, quotidiane e di qualità.
I diritti umani hanno bisogno di una informazione libera, sincera e plurale, attenta ai bisogni vitali delle persone e dei popoli: il cibo, l’acqua, la scuola, la salute, un lavoro dignitoso, la libertà, la giustizia, la pace. Senza un’informazione vera i diritti umani continueranno ad essere violati e i responsabili resteranno impuniti.
Informiamoci, partecipiamo, rendiamo concreta la dichiarazione, che senza il nostro impegno, è solo un pezzo di carta...
pino parisi
lunedì 8 dicembre 2008
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà possano essere pienamente realizzati.
In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Per il Bene Comune organizza
Per il Bene Comune organizza
Martedì 9 Dicembre alle ore 18.00
presso Associazione Culturale SATURA Piazza Stella 5 (da via Canneto il Curto)
Dibattito pubblico su: i diritti umani e l’Italia
Interverranno:
>Monia Benini presidente Per il Bene Comune : i diritti e le nuove generazioni in Italia
>Nando Rossi già senatore : I diritti e la politica in Italia
>Don Paolo Farinella presidente di Massoero 2000: I diritti di chi è povero e disagiato
>Salah Husein rappresentante comunità islamica di Genova : I diritti e la libertà di religione
>Christian Abbondanza presidente Casa della Legalità: I diritti e la legalità
Moderatore: Pino Parisi, coordinatore regionale di Per Il Bene Comune
Il dibattito è libero, gratuito e aperto a tutta la cittadinanza. Partecipiamo numerosi
Continua dai post precedenti:
Articolo 27
1. Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e a partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.
2. Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.
1. Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e a partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.
2. Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.
Articolo 28
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.
Articolo 29
1. Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.
2. Nell’esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell’ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.
3. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite.
Articolo 30
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.
La Dichiarazione Universale dei diritti umani è stata adottata e proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con Risoluzione 217A (III) del 10 dicembre 1948.
domenica 7 dicembre 2008
Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente
In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Per il Bene Comune organizza
Martedì 9 Dicembre alle ore 18.00
presso Associazione Culturale SATURA Piazza Stella 5 (da via Canneto il Curto)Dibattito pubblico su: i diritti umani e l’Italia
Interverranno:
>Monia Benini presidente Per il Bene Comune : i diritti e le nuove generazioni in Italia
>Nando Rossi già senatore : I diritti e la politica in Italia
>Don Paolo Farinella presidente di Massoero 2000: I diritti di chi è povero e disagiato
>Salah Husein rappresentante comunità islamica di Genova : I diritti e la libertà di religione
>Christian Abbondanza presidente Casa della Legalità: I diritti e la legalità
Moderatore: Pino Parisi, coordinatore regionale di Per Il Bene Comune
Il dibattito è libero, gratuito e aperto a tutta la cittadinanza. Partecipiamo numerosi
Continua dai post precedenti:
Articolo 22
Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l’organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.
Articolo 23
1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
3. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.
4. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Articolo 24
Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
Articolo 25
1. Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
2. La maternità e l’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.
Articolo 26
1. Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
2. L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.
venerdì 5 dicembre 2008
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione
In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Per il Bene Comune organizza
Martedì 9 Dicembre alle ore 18.00
presso Associazione Culturale
SATURA
Piazza Stella 5 (da via Canneto il Curto)
Dibattito pubblico su: i diritti umani e l’Italia
Interverranno:
>Monia Benini presidente Per il Bene Comune : i diritti e le nuove generazioni in Italia >Nando Rossi già senatore : I diritti e la politica in ItaliaDon Paolo Farinella presidente di >Massoero 2000: I diritti di chi è povero e disagiato
>Salah Husein rappresentante comunità islamica di Genova : I diritti e la libertà di religione >Christian Abbondanza presidente Casa della Legalità: I diritti e la legalità
Moderatore: Pino Parisi, coordinatore regionale di Per Il Bene Comune
Il dibattito è libero, gratuito e aperto a tutta la cittadinanza. Partecipiamo numerosi
Il dibattito è libero, gratuito e aperto a tutta la cittadinanza. Partecipiamo numerosi
Continua dai post precedenti:
Articolo 16
1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento.
2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
3. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
Articolo 17
1. Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.
2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.
Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.
Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Articolo 20
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
2. Nessuno può essere costretto a far parte di un’associazione.
Articolo 21
1. Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
2. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.
3. La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.
1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento.
2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
3. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
Articolo 17
1. Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.
2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.
Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.
Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Articolo 20
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
2. Nessuno può essere costretto a far parte di un’associazione.
Articolo 21
1. Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
2. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.
3. La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.
mercoledì 3 dicembre 2008
Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento
Don Paolo Farinella, prete"scomodo" dei vicoli di Genova, Salah Husein rappresentante della Comunità Islamica di Genova, Christian Abbondanza presidente della Casa della Legalità, Sen. Nando Rossi, Monia Benini , presidente PBC con i responsabili dell'associazione Per Il Bene Comune, indicono una conferenza stampa il giorno:
Giovedi 4 dicembre alle ore 11.00
presso l'associazione Satura in Piazza Stella 5
(da via canneto il curto la prima piazzetta a sinistra provenendo da via S.Lorenzo)
per presentare l'evento:
dibattito pubblico in occasione dei 60 anni della dichiarazione universale dei diritti umani il giorno 9 dicembre alle ore 18.00.
Il 2008 è stato proclamato dall'ONU anno dei diritti umani proprio perchè ricorre il 60° anniversario della dichiarazione ( 10 dicembre 1948) e in questi giorni in tutta Italia si moltiplicano gli eventi e le manifestazioni per parlare di diritti (solo in Italia 960 manifestazioni fonte http://www.perlapace.it/) .
A genova parleremo di Moschea e diritto alla libertà di religione con S.Husein, dei diritti dei poveri, senza fissa dimora ed emergenza freddo con Don P.Farinella presidente di Massoero 2000 (presidenza che fu di Don Balletto), di mafia e diritto alla legalità in Liguria, con C.Abbondanza, di diritto ad una politica onesta con il sen. Nando Rossi, di diritto a Istruzione, formazione e lavoro, con Monia Benini Presidente dell'associazione Per Il Bene Comune.Vi aspettiamo
Articolo 13
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
Articolo 14
1. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
2. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l’individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
1. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
2. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l’individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.
Articolo 15
1. Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
martedì 2 dicembre 2008
Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge
Don Paolo Farinella, prete"scomodo" dei vicoli di Genova, Salah Husein rappresentante della Comunità Islamica di Genova, Christian Abbondanza presidente della Casa della Legalità, Sen. Nando Rossi, Monia Benini , presidente PBC con i responsabili dell'associazione Per Il Bene Comune, indicono una conferenza stampa il giorno:
Giovedi 4 dicembre alle ore 11.00
presso l'associazione Satura in Piazza Stella 5 (da via canneto il curto la prima piazzetta a sinistra provenendo da via S.Lorenzo)
per presentare l'evento: dibattito pubblico in occasione dei 60 anni della dichiarazione universale dei diritti umani il giorno 9 dicembre alle ore 18.00.
Il 2008 è stato proclamato dall'ONU anno dei diritti umani proprio perchè ricorre il 60° anniversario della dichiarazione ( 10 dicembre 1948) e in questi giorni in tutta Italia si moltiplicano gli eventi e le manifestazioni per parlare di diritti (solo in Italia 960 manifestazioni fonte www.perlapace.it) .
A genova parleremo di Moschea e diritto alla libertà di religione con S.Husein, dei diritti dei poveri, senza fissa dimora ed emergenza freddo con Don P.Farinella presidente di Massoero 2000 (presidenza che fu di Don Balletto), di mafia e diritto alla legalità in Liguria, con C.Abbondanza, di diritto ad una politica onesta con il sen. Nando Rossi, di diritto a Istruzione, formazione e lavoro, con Monia Benini Presidente dell'associazione Per Il Bene Comune.
Vi aspettiamo
Pino Parisi
Giovedi 4 dicembre alle ore 11.00
presso l'associazione Satura in Piazza Stella 5 (da via canneto il curto la prima piazzetta a sinistra provenendo da via S.Lorenzo)
per presentare l'evento: dibattito pubblico in occasione dei 60 anni della dichiarazione universale dei diritti umani il giorno 9 dicembre alle ore 18.00.
Il 2008 è stato proclamato dall'ONU anno dei diritti umani proprio perchè ricorre il 60° anniversario della dichiarazione ( 10 dicembre 1948) e in questi giorni in tutta Italia si moltiplicano gli eventi e le manifestazioni per parlare di diritti (solo in Italia 960 manifestazioni fonte www.perlapace.it) .
A genova parleremo di Moschea e diritto alla libertà di religione con S.Husein, dei diritti dei poveri, senza fissa dimora ed emergenza freddo con Don P.Farinella presidente di Massoero 2000 (presidenza che fu di Don Balletto), di mafia e diritto alla legalità in Liguria, con C.Abbondanza, di diritto ad una politica onesta con il sen. Nando Rossi, di diritto a Istruzione, formazione e lavoro, con Monia Benini Presidente dell'associazione Per Il Bene Comune.
Vi aspettiamo
Pino Parisi
Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Articolo 11
1. Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
2. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetrato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.
Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
lunedì 1 dicembre 2008
Tutti sono eguali dinanzi alla legge
Cari amici vi ricordo che il 9 dicembrealle ore 18.00 ci sarà l'assemblea pubblica in Piazza Stella 5 (da via Canneto il Curto) con gli interventi di: Nando Rossi, Monia Benini, Don Paolo Farinella, Salah Husein, Christian Abbondanza
Non mancate
Pino Parisi
Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un’effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.
Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.
Non mancate
Pino Parisi
Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un’effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.
Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.
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